Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, novembre 17, 2011

LASCIANO PERPLESSI I PRIMI PASSI DEL GOVERNO MONTI

di Giacomo Stucchi


Dopo le generiche dichiarazioni sull’ ‘equità’, la ‘crescita’, la ‘coesione’, o frasi quali ‘sacrifici ma anche benefici’, il neo premier comincia a rendere l’idea di che cosa intenda fare davvero a Palazzo Chigi. Nel suo intervento al Senato Monti ha infatti parlato di ‘sacrifici equi’ giudicando ‘ineludibile il taglio dei costi della politica’. Ma è la citazione sull'esenzione dell'Ici sulla prima casa, giudicata ‘un'anomalia italiana’, quella che forse rende bene l’idea di quale la sia la strada che il Paese sta imboccando, ovvero quella di maggiori tasse per tutti. Certo, fra gli obiettivi del governo c'è anche la lotta all'evasione fiscale e la valorizzazione delle politiche giovanili, ma queste dichiarazioni per il momento appaiono destinate a collocarsi più nel limbo delle buone intenzioni che non a tradursi in provvedimenti concreti. Simili definizioni, infatti, non sono sufficienti a far capire cosa farà davvero questo governo per combattere seriamente l’evasione fiscale, soprattutto in alcune zone del Paese. Se fosse stato l’ex premier Berlusconi a presentarsi al Paese con queste premesse l’opposizione ne avrebbe detto di tutti i colori. Ma tant’è, l’operazione Monti ormai è fatta e i primi passi del governo dei banchieri e dei burocrati di Bruxelles fanno capire quanto sia importante il ruolo della Lega Nord, unico partito all’opposizione del neo governo. Unico baluardo di democrazia a difendere gli interessi dei popoli Padani fortemente minacciati da un governo che si annuncia già all’insegna del forte centralismo ma anche della concentrazione di molto potere nelle mani di pochi. Cosa sarebbe accaduto se nel governo Berlusconi alcuni ministri avessero accorpato certe funzioni come si è fatto con quelle attribuite a Corrado Passera, designato da Monti per il ruolo di ministro dello Sviluppo Economico ma anche delle Infrastrutture e Trasporti; o come succede con lo stesso presidente del Consiglio Monti che si è riservato anche la delega per l’Economia e le Finanza, sia pur ad interim. Sarebbe di certo scoppiato il finimondo. Ci chiediamo poi come farà il neo presidente del Consiglio, accorpando così tanti importanti ruoli e responsabilità, ad assolvere a tutti gli impegni? Che si annunciano già gravosi considerato che la tanto attesa partenza in discesa, almeno sul fronte dei mercati internazionali, non c’è stata. Anche dopo il giuramento del neo presidente del Consiglio e dei suoi ministri la situazione finanziaria internazionale rimane infatti drammaticamente instabile e anzi si acuisce ancor di più coinvolgendo anche la Spagna e la Francia, che registrano spread da massimi storici. Segno evidente che le analisi degli ultimi mesi sulla connessione crisi-governo Berlusconi erano sbagliate e pretestuose. Torneremo spesso, nelle nostre analisi, su questo punto perché lo riteniamo essenziale ai fini di una lettura degli ultimi avvenimenti politici scevra da pregiudizi e falsità. Con lo stesso spirito giudicheremo giorno per giorno l’operato del nuovo governo, ma le prime mosse ci lasciano perplessi.