Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, marzo 10, 2011

LE RIFORME VANNO FATTE NELL'INTERESSE DI TUTTI

di Giacomo Stucchi

Il dialogo in Commissione bicamerale per portare a buon fine un parere condiviso sottoscritto da maggioranza e opposizioni, su federalismo regionale e sanità, procede e necessiterà di qualche giorno ancora di confronto. Ben venga quindi un breve periodo in più di lavoro in Commissione se questo porta ad avere un buon risultato, dopo le polemiche pretestuose in occasione dell’approvazione del decreto sul federalismo municipale. C’è però un altro fronte aperto sul quale soffia forte la polemica delle opposizioni, e di tutti coloro (dalle associazioni di categoria interessate a certa informazione) che non vogliono che le riforme vengano attuate in questo Paese, ed è quello della giustizia. Le critiche preventive del Pd, che per bocca del presidente del gruppo al Senato Anna Finocchiaro ha detto che la riforma sarebbe dettata solo da un risentimento personale del presidente del Consiglio nei confronti della magistratura, così come le dichiarazioni del sostituto procuratore a Milano, Armando Spataro, che ha annunciato che "a riforme epocali ci saranno risposte epocali” dei magistrati, rendono bene l’idea del clima nel quale ci troviamo ad operare. Prescindendo per il momento dai contenuti della riforma del sistema giudiziario varata dal Governo, sui quali ci sarà tempo e modo di intervenire nei prossimi giorni, il punto è che come al solito Esecutivo e maggioranza, pienamente legittimati dal voto popolare ad andare avanti nel loro programma, devono fare i conti con un clima barricadiero. Questo viene sollecitato ad arte da alcuni esponenti politici dell’opposizione, con il contributo (spiace dirlo) di giornalisti militanti della loro parte politica. Un paio di considerazioni bastano a rendere l’idea. Sostenere, per esempio, come fanno nei salotti televisivi alcuni soloni della sinistra, che la riforma del sistema giudiziario va fatta ma senza toccare ruoli e competenze dei magistrati è un ossimoro. Sarebbe come dire, per esempio, che bisogna riformare il sistema della produzione agricola senza parlare però degli agricoltori! E’ la solita inconcludenza della sinistra. E’ successo anche con la riforma della scuola che porta la firma del Ministro Gelmini che, secondo i soliti Bersani e Di Pietro, avremmo dovuto fare senza rivedere ruoli e competenze dei principali operatori di quel settore, ovvero gli insegnanti. Oppure come è accaduto per la riforma del processo civile varata dal Governo in carica che, sempre secondo la sinistra, si sarebbe dovuta fare seguendo alla lettera i pareri dell’associazione di categoria degli avvocati civilisti. Ma per favore! Come si fa a non capire che le riforme vanno fatte non guardando agli interessi di parte di alcune categorie, ma a quelli di tutti i cittadini. Che dire poi di certe trasmissioni televisive, come quella di Exit su La7, condotta dalla signora D’Amico, che seguono solo il filo della propaganda di sinistra? Certi boicottatori mediatici però si dovranno rassegnare, perché il processo riformatore in atto andrà avanti nell’interesse del popolo sovrano.