Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, ottobre 21, 2010

SU SANTORO E SAVIANO NESSUNA CENSURA, MA NON LI TRASFORMIAMO IN EROI

di Giacomo Stucchi


“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Così recita l’articolo 21 della Costituzione, ovvero uno di quei diritti basilari che nessuno, tanto meno un Movimento come la Lega Nord che ha nella libertà di parola uno dei suoi principi cardine, metterebbe mai in discussione. Per farlo, infatti, bisognerebbe essere non solo fuori dalla democrazia, ma anche dal tempo, considerato che oggi i moderni mezzi della comunicazione impediscono qualsiasi tipo di censura. Persino in Cina, dove pur vige uno dei regimi comunisti più autoritari al mondo, è difficile evitare che testi e immagini siano diffusi liberamente sul web. La premessa è necessaria per far capire quanto, a nostro modo di vedere, sia pretestuoso il dibattito in corso, ad opera della sinistra, sul diritto che hanno le varie icone di quella parte politica, da Santoro a Fazio, da Benigni a Saviano, di andare in televisione per manifestare la loro opinione, dichiaratamente di parte. Il punto non è infatti se costoro abbiano o meno il diritto di esprimere la loro opinione, che come abbiamo detto non solo è scontato ma va anche difeso, ma semmai, atteso che si tratta di opinioni di parte, se sia opportuno che lo facciano attraverso un mezzo pubblico. I generosi compensi per le loro partecipazioni in tv, infatti, non sono pagati da un editore privato, che come tale è libero di fare ciò che vuole coi suoi soldi, ma da tutti i cittadini (non a caso sempre meno numerosi) che pagano il canone della Rai. Certo, Santoro e compagni fanno molto audience, ma questo succede anche perché ogni loro trasmissione è sistematicamente preceduta dall’enorme pubblicità fornita dai media vicini alla sinistra, col pretesto di rivendicare il “loro diritto di andare in onda”. E’ la solita solfa che va avanti da vent’anni: ogni qual volta la sinistra non sa più che pesci pigliare, e diviene quasi ininfluente a livello di proposte politiche, spunta fuori la battaglia per la democrazia, contro ogni censura di regime. Ma di quale censura stiamo parlando? Santoro e Fazio, e come loro tanti altri conduttori e giornalisti non certo vicini al centrodestra, vanno sulla tv di Stato ormai da molti anni e, anzi, sono proprio coloro che più hanno bastonato la sinistra, denunciandone in molte occasioni l’inconcludenza politica. Forse i dirigenti della Rai farebbero bene, quando decidono i palinsesti delle stagioni televisive, a riflettere prima di dare carta bianca ai conduttori di importanti talk show. A poco serve, infatti, ingaggiare con loro una battaglia, già persa sul piano mediatico, sull’opportunità o meno di andare in onda con l’ospite Tizio o Caio. Si rischia solo di trasformarli in falsi paladini della democrazia e della difesa della libertà d’opinione.