Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, febbraio 11, 2010

ECCO PERCHE' NON BISOGNA LASCIARE LE REGIONI ALLA SINISTRA

di Giacomo Stucchi

In questi giorni molti organi di informazione non lesinano ai lettori le loro previsioni in vista del voto per le regionali della prossima primavera. Un esercizio tanto più diffuso quanto più seguiti sono ormai i sondaggi, la cui pubblicazione accompagna ormai inevitabilmente ogni vigilia elettorale. Per quanto ci riguarda, qualunque sia il numero delle regioni nella quali il centrodestra andrà a governare dopo le elezioni del prossimo 28 e 29 marzo, e naturalmente pensiamo sia utile e necessario che ciò avvenga in tutte e tredici le regioni interessate al voto, sul piano squisitamente politico ciò che conta è che una volta per tutte si possa comunque spezzare quel filo conduttore, fatto di interessi e clientele, che per decenni ha fatto sì che queste istituzioni, soprattutto al centro-nord, fossero ad esclusivo appannaggio della classe dirigente di sinistra. Nate come enti di decentramento amministrativo in realtà le regioni si sono con gli anni tramutate in una sorta di centro di smistamento di potere, in prevalenza a favore dei partiti riconducibili al centrosinistra, che si intersecava con quello di Roma ladrona e che ad esso si subordinava completamente. Nelle mani di una sinistra per niente incline alla tutela e al rispetto delle specificità locali, ma anzi organizzata per sua stessa natura in modo tale da privilegiare e incrementare sempre di più il centralismo romano. Le istituzioni regionali così intese hanno tradito le aspettative della gente, per diventare ai loro occhi enti buoni solo a far lievitare la spesa pubblica. Non è servita peraltro a cambiare le cose nemmeno la riforma del titolo V della Costituzione, voluta e approvata in tutta fretta dal centrosinistra nel 2001, utilizzata più come specchietto per le allodole alle Politiche di quello stesso anno che non per porre in essere un concreto cambiamento nei rapporto tra Stato e regioni. Anzi, con quella riforma, si sono avuti risultati esattamente opposti a quelli annunciati, facendo di fatto diventare il conflitto di competenze tra Stato e regioni un tale guazzabuglio, dal quale ancora oggi stiamo cercando di uscirne con la nostra concreta “riforma federale” dello Stato. Quasi a certificare il totale fallimento delle amministrazioni regionali guidate dal centrosinistra sono poi venuti fuori, uno dopo l’altro, tutta una serie di scandali locali, come quelli legati alla gestione della sanità in Abruzzo e Puglia, che la dicono lunga su come la sinistra utilizzi il potere a livello regionale. Tutto questo non va dimenticato ed è per questo che, lungi dal considerare scontati risultati e pronostici elettorali (ancorché favorevoli alla Lega Nord, data in crescita un po’ dappertutto con un gradimento che interessa trasversalmente giovani e anziani, uomini e donne, dipendenti e titolari di piccole imprese), invitiamo tutti gli elettori a riflettere sull'importanza di mobilitarsi in massa per dare il loro voto alla Lega Nord. Si tratta infatti di un’altra occasione per fare in modo che si continui sulla strada delle riforme.