Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, giugno 10, 2009

LA SINISTRA RICONOSCA LA SCONFITTA E SI ADOPERI PER LE RIFORME

di Giacomo Stucchi

L’anomalia di un sistema politico dove chi perde le elezioni in modo pesante, come il Pd guidato da Franceschini, quasi festeggia come se le avesse vinte, la dice lunga su quanta strada abbiamo ancora davanti per cambiare davvero le cose. Va bene che al peggio non c’è fine, ma non si può far finta di niente dinanzi ad una sonora batosta elettorale! L’opposizione esce dalla urne con un “uno-due” pugilistico che non ha precedenti. Prima il dato delle Europee, e poi quello inequivocabile delle Amministrative, non lasciano spazio a nessun artifizio verbale: si tratta di un disastro! Un’ intera classe dirigente, soprattutto nelle Province e nei Comuni, è stata letteralmente azzerata e in un Paese normale, quale purtroppo non è ancora l’Italia, il segretario del partito così sonoramente sconfitto si sarebbe messo da parte. E invece no! Franceschini continua a blaterare in tv e, forse per ritegno o per un recondito pudore politico, manda allo sbaraglio a Ballarò, la trasmissione di Floris in onda su Rai Tre, la neo eletta al Parlamento europeo in Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiana: l’unica a sinistra che, a parte Di Pietro, può dire di aver vinto. Ma gli argomenti della parlamentare (consistenti in molta disinformazione montata ad arte, soprattutto sulle cifre dei provvedimenti economici del governo, e in qualche bugia di troppo) non si discostano molto da quelli che il suo segretario di partito ha utilizzato in campagna elettorale coi risultati che tutti conosciamo. Se questo è il “nuovo” che avanza nel Pd, viene quindi da chiedersi quando a sinistra cominceranno davvero ad analizzare le ragioni della loro sconfitta. Non che la cosa ci interessi particolarmente (ognuno in casa propria può fare quello che gli pare) ma il punto è che, come previsto nel nostro ultimo intervento su La Padania, gran parte dei commenti sui media di questi giorni si concentrano sul ruolo della Lega Nord nel dopo-voto, sugli equilibri di governo e, naturalmente, sull’agenda delle cose da fare. Ebbene, su tutti e tre i fronti il Carroccio ha le idee molto chiare: non alterare gli equilibri consolidati a Palazzo Chigi, ma continuare ad esercitare fortemente il ruolo di propellente per portare avanti le riforme quanto più condivise possibili. Sempre che, naturalmente, dall’altra parte dello schieramento politico cambino i toni degli ultimi mesi. A giudicare però dalle ultime dichiarazioni del segretario dell’Idv, “siamo in piena notte della Repubblica e dobbiamo fermare democraticamente questa dittatura fascistoide e piduista prima che sia troppo tardi”, e dalle nuove leve del Pd, non sembra che ci siano le premesse per un inversione di tendenza. Speriamo quindi che i prossimi giorni portino consiglio, a Franceschini come a Di Pietro, affinché si possano rendere finalmente conto che la legislatura in corso ha ormai preso la strada irreversibile delle riforme e che, a maggiore ragione dopo il responso delle urne (che premia nel suo complesso l’azione di governo, a differenza peraltro di ciò che è accaduto in gran parte degli altri Paesi europei), nessuno è legittimato o può avere alibi a tirarsi indietro.