Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, giugno 05, 2009

MA QUALE "DERBY LEGA-PDL", E' L'OPPOSIZIONE CHE NON ESISTE!

di Giacomo Stucchi

L’aspetto più singolare di questa campagna elettorale ormai conclusa è che, mancando per la coalizione di governo un avversario credibile con il quale confrontarsi, i mass media hanno dovuto inventarsi un’altra competizione, che è stata definita il “derby Lega-Pdl”. In realtà, complice una legge elettorale (che per il rinnovo del Parlamento europeo prevede una proporzionale pura) che obbliga tutti i partiti a portare acqua al proprio mulino, ma soprattutto a causa dell’atteggiamento della sinistra che, da Franceschini a Di Pietro, e dal redivivo Diliberto a Giordano, ha improntato la campagna elettorale solo sulle veline e sui voli di Stato del premier, l’attenzione di osservatori e opinionisti si è concentrata sul presunto “derby Lega-Pdl”. In questo modo però non c’è stato un vero dibattito sul futuro dell’Unione europea e tanto meno un reale confronto sulle questioni vere che sono attualmente sul tappeto e che interessano da vicino la gente. Certo, da che mondo è mondo, il gossip (soprattutto quello che riguarda capi di Stato e di Governo) fa notizia e aiuta a vendere qualche copia in più di giornale o a conquistare telespettatori, ma alla lunga, sul piano squisitamente politico, non paga. In queste ore poi il segretario del Pd continua a ripetere, come una litania, che se vince Berlusconi “la democrazia è a rischio e che quindi bisogna votare il Pd per porre un argine allo strapotere del premier”. Ma insomma, di che cosa stiamo parlando? Franceschini si comporta come se il tempo si fosse fermato a dieci o quindici anni fa! Come si fa a dire sempre le stesse cose come un disco rotto? La gente ti dà il voto se tu proponi qualcosa, non se parli contro qualcuno. Possibile che dalle parti del Pd non abbiano ancora compreso questa lezione? La verità è che l’opposizione annaspa su tutto ed è sempre indietro rispetto all’agenda di governo. Denuncia al mondo intero un inesistente pericolo per la democrazia in Italia, ma poi non riesce nemmeno a dire all’opinione pubblica in quale gruppo parlamentare europeo si iscriveranno i suoi deputati una volta eletti! L‘altra sera Franceschini, ospite della trasmissione televisiva Otto e Mezzo, alla domanda della Gruber su quale fosse la destinazione nel Parlamento europeo dei futuri parlamentari del Pd, non è riuscito a nascondere l’imbarazzo perché neppure lui sa dove andranno i suoi deputati. Che credibilità può avere quindi un segretario di partito che non sa nemmeno a quale gruppo parlamentare iscrivere i suoi deputati? Noi non sappiamo cosa sarà del Pd dopo il 7 giugno, sappiamo però che dopo il voto il governo riprenderà a lavorare a pieno ritmo al processo riformatore, al quale la Lega contribuisce in modo determinate. E sappiamo anche che le traversie dell’opposizione, le beghe interne, i rapporti conflittuali tra Pd e Italia dei Valori, in alcun modo potranno costituire una scusa per frenare le riforme delle quali il Paese ha urgentemente bisogno.