Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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lunedì, novembre 03, 2008

SCONFIGGERE LA CAMORRA E LA CRIMINALITA' E' UNA VITTORIA DI TUTTI

di Giacomo Stucchi

L'agguato nel quartiere di Secondigliano, a Napoli, nel quale cinque ragazzi, tra i 12 ed i 16 anni, sono rimasti gambizzati, va molto al di là dell’atto criminale, camorristico o meno. Non solo per i circa quaranta proiettili, esplosi contro il gruppetto, o per le modalità dell’agguato, tutt’ora al vaglio degli inquirenti, ma soprattutto per la successiva reazione degli aggrediti, i quali si sono ben guardati dal rilasciare ogni testimonianza e, anzi, pare abbiano anche detto di non aver avuto paura, come se la vile aggressione possa essere considerata una “circostanza” che quasi ci sta in un quartiere come Secondigliano. Si tratta di dichiarazioni che lasciano sgomenti, tanto quanto il fatto criminale. Adesso, come è ovvio, c’è chi dice che aver portato i militari in Campania non è servito a nulla, dal momento che questi fatti efferati continuano a registrarsi regolarmente. Ma bisogna anche tenere a mente che, innanzi tutto, a partire dallo stesso ministro degli Interni Maroni, ma anche in tutta la maggioranza di centrodestra, nessuno si è mai nascosto il grado di difficoltà nella lotta che lo Stato ha ingaggiato contro la camorra e la criminalità organizzata. Le stesso Maroni, del resto, ha ribadito in più occasioni quanto sia difficile la strada intrapresa dal governo, ma anche come questo non sia un buon motivo per lasciare un territorio e un popolo nelle mani di delinquenti incalliti. In secondo luogo, nessuno si è mai sognato di dire che il problema sarebbe stato risolto con la presenza dei soli militari, e in così poco tempo, quando si è sempre saputo che, oltre al presidio dell’esercito, per vincere la camorra sono necessari anni di bonifica culturale e sociale. Ogni persona di buon senso, infatti, sa perfettamente che non è possibile debellare in pochi mesi un male atavico che peraltro lo scrittore, Roberto Saviano, ha contributo a far conoscere così bene al largo pubblico. E proprio perché adesso se ne ha una contezza, che sino a poco tempo fa l’opinione pubblica non aveva, bisognerebbe che tutti, dalle istituzioni alle forze politiche e sociali, avessero una condivisone del problema, ma soprattutto delle soluzioni per risolverlo. La reazione dei ragazzini aggrediti, inoltre, la dice lunga su come questa parte del territorio, negli scorsi decenni, sia stata davvero abbandonata al suo destino e messa nelle condizioni di piegarsi allo strapotere di malavitosi d’ogni sorta. Sicché, oggi, dinanzi alla rinnovata bestialità criminale, che si estrinseca in nuovi episodi che lasciano davvero sgomenti la gente comune, maggioranza e opposizione devono fare quadrato intorno alle istituzioni (che sono di tutti, e non soltanto di chi le governa pro tempore!). Secondo gli investigatori, poi, gli uomini del commando avrebbero puntato le pistole verso il pavimento e i ragazzi sarebbero stati colpiti da proiettili di rimbalzo. Una circostanza che, oltre ad avvalorare l'ipotesi di una intimidazione nei confronti del titolare del locale, dà un idea di quanto sia inesistente il rispetto della persona e della dignità umana per questa gente e, soprattutto, di che tipo di mostro abbiamo davanti. Ecco perché fare polemica sulla sicurezza a Napoli, è un errore madornale che non possiamo permetterci. Se le forze dell’ordine, o i rappresentanti delle istituzioni locali, hanno delle soluzioni al problema le avanzino pure. Il governo, ne siamo certi, ne farà tesoro perché sconfiggere la camorra è una vittoria di tutti.