Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, giugno 24, 2008

La strada è in salita ma con la Lega a Palazzo Chigi la musica è cambiata

di Giacomo Stucchi


Chi credeva che porre rimedio ai disastri provocati dal Governo Prodi, anche a seguito della sciagurata Finanziaria 2007, sarebbe stata una passeggiata, ha sbagliato le previsioni. La situazione è drammatica sia per le tasche dei contribuenti, che sono diventati tutti più poveri, ma anche per il bilancio dello Stato, le cui casse non sono certo floride. In queste condizioni bisogna essere molto vigili affinché, in nome delle emergenze, che peraltro sono una diretta conseguenza delle inettitudini del centrosinistra, non si commettano errori di valutazione le cui ripercussioni economiche potrebbero poi ricadere su tutti noi. Ecco perché la Lega Nord ha chiesto e ottenuto dal Pdl che, per quanto riguarda il decreto sui rifiuti, le regioni in cui c’è l’emergenza “coprano” con un mancato trasferimento di fondi le spese per lo smaltimento. E’ giusto che lo Stato intervenga per risolvere certi problemi ma lo è altrettanto il fatto che le regioni che versano in grave difficoltà, anche a causa dell’incapacità dei loro amministratori, si assumano le loro responsabilità. Dicevamo prima dei problemi oggettivi, dei quali non si può non tener conto ai fini della buona riuscita dell’azione di Governo. In tal senso, crediamo, si stia facendo tutto il possibile. In alcuni casi, si tratta addirittura di sanare situazioni legislative da Prima Repubblica. Come, per esempio, la procedura prevista dalla legge finanziaria, cioè dalla legge 468 del 1978, che da tre decenni regola il bilancio dello Stato e che impegna il Parlamento dalla primavera a fine anno, senza lasciargli il tempo di affrontare seriamente tutte le altre questioni sul tappeto. Tale legge nasce in un momento storico in cui lo Stato centralista, nel quale il vecchio Pci la faceva da padrone nelle scelte di politica economica, e non solo, prevaleva su tutte le altre istituzioni, secondo il criterio dell’accentramento e del controllo a tutti i livelli: Comuni, Province, e Regioni. Le stesse misure che avrebbero dovuto favorire lo sviluppo delle aree più depresse, vedi per esempio la Cassa per il Mezzogiorno, anziché centrare l’obiettivo per le quali erano state create, hanno finito col diventare strumenti di pressione, e di acquisizione del potere, da parte di questo o di quell’altro capo corrente dei partiti di quegli anni. Oggi, in uno Stato ove (nonostante le battaglie della Lega Nord e l’azione di pungolo del Carroccio all’interno del Governo) esiste sempre la tendenza a centralizzare più che a delegare, a cavalcare l’emergenza più che a programmare. Il pericolo che tutto rimanga com’è, e che alla fine non cambi nulla, è sempre dietro l’angolo. Anche per questa ragione è importante che nell’ultimo Consiglio dei ministri siano state approvate le linee guida della manovra economica, mettendo così il Parlamento nelle condizioni di esaminare, già dalla prossima settimana, i singoli provvedimenti. Considerando gli altri decreti in scadenza, a cominciare da quello sull’Ici, è possibile quindi immaginare un calendario dei lavori parlamentari molto denso, ma è intento della Federazione della Libertà dare risposte concrete ai cittadini nel più breve tempo possibile. Certo, come dicevamo in premessa, nessuno si illuda che tutto proceda senza che il “diavolo ci metta la coda”. Nel senso che, tanto le forze di opposizione in Parlamento, quanto le forze sociali ad esse contigue (come quelle rappresentate da alcune sigle sindacali), di certo non remano a favore della suddetta tabella di marcia. Un primo assaggio, per esempio, lo abbiamo avuto con la polemica sull’inflazione programmata, suscitata ad arte nel tentativo far saltare il tavolo tra sindacati e Confindustria sulla riforma del sistema contrattuale. Anche in questo caso, però, l’opposizione continua a prendere cantonate. Lo stesso segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, si è infatti chiesto “come mai quando l’anno scorso nel Dpef Prodi fissò un tasso d’inflazione programmata ben al di sotto di quella reale, nessuno disse niente? In realtà si tratta di un falso problema”. E se lo dice lui!