Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, giugno 10, 2008

Sicurezza, risultati tangibili con la Lega al Governo


di Giacomo Stucchi

Se non è una rivoluzione, ci manca poco. Il confronto che il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha aperto coi Sindaci di alcune città del Nord, firmatari della Carta di Parma, è una di quelle iniziative destinate a lasciare il segno. Non solo nel breve periodo, per il forte impulso che il tavolo avrà nell’adozione delle misure atte ad arginare il fenomeno della criminalità, ma anche nel futuro, quando nessun esecutivo (a prescindere dal colore politico) potrà legiferare prescindendo dalle richieste dei primi cittadini. Solo chi amministra sul territorio, infatti, conosce nel particolare i problemi della propria cittadinanza e può quindi interloquire, meglio di chiunque altro, con le istituzioni centrali per risolvere le questioni sul tappeto. Ma in ciò che è accaduto nella riunione di Parma, alla quale (occorre precisarlo) sono intervenuti Sindaci di tutte le appartenenze politiche, a dimostrazione del fatto che quello sulla sicurezza è un dramma rispetto al quale non esistono né ricette ideologiche né etichette di alcun tipo, c’è molto di più. Sul piano istituzionale, in primo luogo, perché il tavolo tra sindaci ed esecutivo dà luogo ad una sorta di federalismo costruito sul campo. Per la prima volta, cioè, il Governo è andato incontro ai Comuni, non per tartassarli o chiedere loro sacrifici, ma per ascoltare le esigenze locali e ad esse trovare delle soluzioni. Non si tratta di una cosa da poco, soprattutto se si considera che sino a un mese e mezzo fa (anche se sembra che sia passato molto più tempo), i Sindaci non solo non avevano un interlocutore diretto a Palazzo Chigi, ma non venivano nemmeno messi nelle condizioni di affrontare i problemi relativi alla sicurezza dei loro concittadini. Oggi non è più così, per combattere il degrado, il vandalismo, le molestie, l’accattonaggio, i furti, le aggressioni, gli stupri, e tutto quanto ha reso le nostre città insicure e invivibili (complice anche l’irresponsabile politica del Governo Prodi che, negli ultimi due anni, ha lasciato che la legge sull’immigrazione, la Bossi-Fini, anziché essere applicata, restasse nel limbo delle buone intenzioni,) i Sindaci non sono più soli e possono guardare al futuro con fiducia, consapevoli del fatto di avere nello Stato un alleato e non un ostacolo. Sul piano politico, non è superfluo sottolinearlo, occorre poi ricordare che solo con la Lega Nord al Governo è stato possibile creare, peraltro in così poco tempo, un unico fronte, tra municipi e ministero dell’Interno, nella comune lotta alla criminalità. I Sindaci, come già sottolineato, hanno fatto la loro parte. Nel senso che, senza fare troppi giri di parole, hanno trovato un intesa comune sulle cose da fare in concreto. Dubito, tuttavia, che senza un esponente del Carroccio al Viminale, che non ha perso tempo a confrontarsi con loro, avrebbero trovato così spalancate le porte di Palazzo Chigi. Ma a questo punto, al di là dei riconoscimenti, ciò che conta è che un percorso sia iniziato e che molto presto si possano vedere risultati concreti nell’interesse di tutti i cittadini.