Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, giugno 03, 2008

Festeggiano la Repubblica, ma in realtà questa ha fallito

di Giacomo Stucchi

Chissà perché, con tutti i problemi che ci sono, ad essere presa di mira, da osservatori e organi di informazioni, che definire al di sopra delle parti è un eufemismo, è sempre la Lega Nord. Alla quale gli si rimprovera di non aver voluto presenziare, con nessuno dei suoi ministri, alla celebrazione della festa della Repubblica. Ti pareva che, a maggior ragione quest’anno in cui il Carroccio ha preso una valanga di voti Padania, la cosa non sarebbe stata presa a pretesto per fare una inutile, e direi anche stucchevole, polemica. Il fatto è che certa stampa, anziché occuparsi delle cose sulle quali si dovrebbe davvero indagare a fondo, perde tempo in baggianate. E dire che di roba, sulla quale ci sarebbe da lavorare, ce ne abbastanza. Basti pensare, per esempio, all’apertura del vertice della Fao a Roma. A parte pochissimi quotidiani, le altre testate si sono ben guardate dal porre l’accento sul fatto che, al di là di queste vetrine internazionali, in occasione delle quali capi di Stato e ministri fanno la loro passerella, c’è da chiedersi se serva davvero continuare a finanziare organizzazioni internazionali che costano molto e rendono poco. La Fao, che dovrebbe combattere la carestia nelle aree più depresse del pianeta, è in realtà un inutile carrozzone con migliaia di dipendenti che, soprattutto a Roma (dove c’è la sede), vivono con stipendi da nababbi, senza che nessuno controlli il loro operato o verifichi i risultati sul campo. Anzi, poiché il loro bilancio non è soggetto a nessuna verifica, più i vari funzionari sparsi per il mondo spendono, più risorse gli vengono riconosciute. Una specie di pozzo di San Patrizio, insomma, che, oltre a far fare la bella vita ai propri “diplomatici”, serve in effetti a poco o nulla. Così come, a proposito di temi importanti, che meriterebbero più attenzione sugli organi di informazione, ci sarebbe la critica che il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ha fatto sull’utilizzo delle risorse pubbliche. “Quelle – ha detto Draghi - che in questi anni sono affluite nel Meridione del Paese non sono servite a ridurre il divario tra Nord e Sud nella qualità dei servizi prestati. Occorre ora spostare l'accento sulla qualità dei risultati della spesa, con criteri trasparenti per i trasferimenti abbandonando il principio di assegnare risorse in base alla spesa storica”. Altro che festeggiamenti del 2 giugno. Quando uno Stato non riesce a creare pari condizioni di sviluppo tra le sue diverse aree, sancisce di fatto il suo fallimento istituzionale. Comunque, sia chiaro, Draghi ha fatto bene a sottolineare certe cose, anche perché le risorse sono finite per tutti e non c’è più modo di trovarne delle nuove senza suscitare l’ira della gente, che dovrebbe pagare altre tasse. Altro che festa della Repubblica, qui siamo alla frutta. Se non sarà realizzato quel federalismo fiscale che il nord attende ormai da troppo tempo, unitamente alle altre riforme costituzionali che modifichino davvero in senso federale il nostro sistema, tutto andrà a catafascio e ci sarà ben poco da festeggiare... per gli innamorati di Roma.