Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, aprile 23, 2008

Rutelli lasci stare il Carroccio e impari dai nostri amministratori

di Giacomo Stucchi

Ce ne occupiamo solo perché siamo stati inopinatamente chiamati in causa dal vicepremier uscente, e candidato a Sindaco di Roma del centrosinistra, Francesco Rutelli, secondo il quale al ballottaggio di domenica prossima bisogna votarlo “perché altrimenti si consegna il Paese alla Lega Nord”. Che in questi ultimi giorni l’attenzione di opinionisti e avversari politici si sia concentrata sul nostro movimento, dopo lo straordinario risultato elettorale, è comprensibile, ma che fossimo addirittura in cima alle preoccupazioni della sinistra anche nella campagna elettorale capitolina, è una notizia che ci giunge nuova. Il fatto è che l’ex sindaco di Roma (dal 1993 al 2001) ha sulla coscienza tante di quelle promesse non mantenute che adesso, per chiedere il voto ai suoi concittadini, ha bisogno di agitare lo “spauracchio” della Lega. Spostando l’attenzione degli elettori su di noi, egli spera di distogliere la loro attenzione dai mille problemi della città che, né lui né il suo compagno di partito Veltroni, in quindici anni, hanno saputo risolvere. Se proprio vuol tirare in ballo la Lega, sappia il candidato Sindaco del Pd, che se durante la sua amministrazione avesse fatto solo un decimo di ciò che fanno al Nord gli amministratori del Carroccio, probabilmente sarebbe già stato eletto al primo turno, e non avrebbe oggi il problema di rincorrere il suo avversario al ballottaggio. Il fatto è che per essere degli amministratori credibili, bisogna mantenere le promesse, ascoltare la gente (sempre, non solo in campagna elettorale), intercedere presso le istituzioni competenti per migliorare la qualità della vita dei propri concittadini. Sono tutte cose delle quali, a detta di molti romani, Rutelli non si è interessato più di tanto quando era sindaco. Basti pensare del resto allo stato di insicurezza nella quale vivono i cittadini. E’ vero che gli episodi di violenza e di criminalità, soprattutto ad opera di immigrati clandestini, si registrano in tutte i centri urbani, ma è anche vero che basta prendere il treno che va dall’aeroporto di Fiumicino al centro della città, per constatare quanti campi nomadi ci sono nelle campagne romane. Si tratta di migliaia di persone, che ogni giorno vivono di accattonaggio, scippi, rapine e che, in casi sempre più frequenti, si rendono protagonisti di episodi di molestie alle donne, agli anziani, ai bambini. Per non parlare poi del decoro di monumenti e palazzi, sempre più offesi dall’opera dei vandali che sanno di rimanere sempre impuniti. Dinanzi a questi problemi i sindaci della sinistra non possono dire di aver fatto tutto quanto era in loro potere per cambiare le cose. Anzi, dipendesse da loro, farebbero entrare altre orde di immigrati clandestini. Ecco perché Rutelli, anziché tirare in ballo la Lega (che c’entra il ballottaggio di Roma con il prossimo Governo della Federazione della Libertà?), dovrebbe, semmai, imparare qualcosa dagli amministratori leghisti. La verità è che quelli della sinistra non sanno più dove sbattersi la testa, perché se perdono anche questa città, Veltroni chiude con la segreteria del Pd, e con tutte le altre sue possibili ambizioni politiche, mentre il gruppo di potere, che si è consolidato in questi anni ultimi anni all’ombra del Campidoglio, rischia di restare con un pugno di mosche in mano.