Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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mercoledì, marzo 26, 2008

Pd, parità dei sessi tra i “soliti noti”

di Giacomo Stucchi

Il nostro approfondimento sui candidati del Partito Democratico, che oggi giunge alla quinta e ultima puntata, ha dimostrato come quelli davvero neofiti della politica siano davvero pochi. Con ciò non intendiamo mettere in discussione la libera scelta, di ogni schieramento politico, di mettere in lista chi vuole. Il punto è un altro. La valutazione, che soprattutto l’elettore dovrebbe fare, attiene infatti alla circostanza che mentre il candidato premier del Pd dice una cosa, e cioè di aver rinnovato la classe dirigente del Pd, invece ne fa un’altra, confermando i “soliti noti” in tutte le circoscrizioni della Penisola e mettendo dentro tutti i ministri, ma anche moltissimi sottosegretari, del Governo Prodi. Per quanto ci riguarda, Walter “volemosebene” Veltroni può candidare chi vuole, ma deve assumersene la responsabilità e non prendere in giro la gente, sostenendo di aver lasciato fuori la vecchia classe politica. Perché così non è, anzi è vero esattamente il contrario. Nella campagna elettorale in corso, da più parti, direi opportunamente, si è fatto spesso riferimento alla necessità di rifarsi ai valori, quali la serietà, la sincerità, l’onestà. Beh, credo che “l’Obamadenoantri”, da questo punto di vista, sia partito con il piede sbagliato. Basta vedere in televisione le trasmissioni politiche per rendersi conto che per un Matteo Colaninno che va in video, c’è sempre un Fassino accanto a fargli da tutor. E se questi volti nuovi non sono “sotto tutela” in uno studio televisivo, figuriamoci in Parlamento. In quella sede saranno tutti marcati stretti. Tornando alla nostra ricerca, a proposito di Fassino, è quasi scontato ricordare che l’ex segretario dei Ds è capolista alla Camera nella circoscrizione Piemonte 1. Ma c’è di più. Infatti, poichè nel Pd vige la parità dei sessi, ad essere in lista non c’è solo Piero ma anche la consorte, Anna Serafini, che infatti è candidata al Senato in Sicilia, in una blindatissima quarta posizione. Ma in casa Fassino sono abituati ad essere almeno in due in Parlamento, visto che già nella precedente legislatura i due coniugi sedevano uno a Montecitorio e l’altra a Palazzo Madama. Anche la moglie del governatore della Campania Bassolino, Anna Maria Carloni, è candidata al Senato in Campania, in una sicurissima terza posizione. Anche in questo caso, precisiamo che non abbiamo assolutamente nulla contro la signora Bassolino, ma certo se le colpe dei padri non ricadono sui figli, almeno le vergogne dei mariti dovrebbero consigliare alle mogli di non andare in Parlamento! Bassolino, infatti, a causa della tragedia dei rifiuti, è corresponsabile, tra l’altro, della più grave crisi degli ultimi decenni nel settore del turismo, da sempre una risorsa trainante per tutta l’economia campana. Come fa il governatore della Campania, già sindaco di Napoli, a non sentire la necessità di mettersi da parte? Sempre per restare tra le candidature al femminile, c’è poi la riconferma della ministra per la salute, Livia Turco, capolista alla Camera in Abruzzo. I cittadini non la ricorderanno per aver migliorato il settore della sanità, ma di certo non scorderanno che fu proprio con la Turco ministro, che nel 2007 si introdusse il ticket di 10 euro per ogni impegnativa o visita specialistica. Infine, in lista anche il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, già parlamentare della Margherita e artefice dell’ennesima riforma della scuola. Con lui il Pd è stato molto generoso, offrendogli una doppia candidatura: in seconda posizione alla Camera, nella circoscrizione Lazio 2, e addirittura capolista, sempre alla Camera, in Sicilia.