Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, marzo 18, 2008

Per Bergamo, tre cose su cui è necessario il massimo impegno a livello centrale: lavoro, sicurezza e infrastrutture :


di Giacomo Stucchi



Lavoro, sicurezza e infrastrutture. Sono questi i fronti sui quali anche una provincia dinamica come Bergamo può far poco se non è coadiuvata, stante la situazione costituzionale attuale, da interventi realizzati e decisi a livello centrale. La tutela dei livelli occupazionali, per via della crisi di un numero sempre maggiore di aziende, incide in modo negativo sul tessuto sociale ed economico orobico e non può essere considerato un fatto risolvibile solo con interventi attuati in ambito locale. Si tratta, infatti, di una battaglia impari perché bisogna fare i conti con sistemi produttivi che stanno nel mercato senza alcuna regola e, soprattutto, senza alcun vincolo. Mi riferisco alla concorrenza cinese, indiana, e dell’Europa dell’est che, sfruttando una mano d’opera quasi a costo zero, riesce ad immette sul mercato valanghe di prodotti a prezzi bassissimi. Quando si propongono, come facciamo noi, quote di importazione, o altre misure “protezionistiche” nel rispetto dei trattati internazionali in vigore, nella sostanza si evidenzia una via per tutelare il destino delle nostre fabbriche e dei lavoratori che in esse operano, e questi ultimi, in particolare, non possono finire stritolati - economicamente e fisicamente - dalla competizione globale, che obbliga tutte le aziende al massimo risparmio sui costi di produzione.

Allo stesso modo, cambiando problematica, non è possibile che noi, da soli, senza interventi assunti a livello centrale, si possa pensare di controllare il territorio provinciale con l’attuale numero di agenti di pubblica sicurezza e di carabinieri in attività. L’impresa appare ancora più ardua se si considera che due anni di politica buonista del Governo Prodi (il gemello politico di Walter Veltroni) hanno fatto incrementare in modo impressionante il numero degli immigrati clandestini presenti nella nostra provincia i quali, lo riportano quotidianamente i media, sono ormai i soli protagonisti delle azioni criminali poste in essere nella bergamasca. Occorre quindi ottenere da Roma un aumento dell’organico delle forze dell’ordine e metterle nelle condizioni di poter fare al meglio il loro lavoro. Da ultimo, ma non certamente per importanza, vista la situazione attuale delle nostre comunità, ritengo doveroso che si operi – nell’attesa di un vero federalismo fiscale - al fine di ottenere la “restituzione” di una quota significativa delle imposte pagate dalla nostra gente per poterle impiegare nella realizzazione di un’adeguata rete di infrastrutture. In altre parole, lavorare per ottenere più stanziamenti dagli enti romani per costruire nuove strade nella bergamasca cominciando da quelle zone – Valle Brembana e Val Cavallina - in cui la situazione è ormai al collasso. E l’esperienza recente della nuova strada della Valle Seriana, pur senza promettere miracoli, ci insegna che è possibile ottenere qualcosa di concreto. stesso modo, cambiando problematica, non è possibile che noi, da soli, senza interventi assunti a livello centrale, si possa pensare di controllare il territorio provinciale con l’attuale numero di agenti di pubblica sicurezza e di carabinieri in attività. L’impresa appare ancora più ardua se si considera che due anni di politica buonista del Governo Prodi (il gemello politico di Walter Veltroni) hanno fatto incrementare in modo impressionante il numero degli immigrati clandestini presenti nella nostra provincia i quali, lo riportano quotidianamente i media, sono ormai i soli protagonisti delle azioni criminali poste in essere nella bergamasca. Occorre quindi ottenere da Roma un aumento dell’organico delle forze dell’ordine e metterle nelle condizioni di poter fare al meglio il loro lavoro. Da ultimo, ma non certamente per importanza, vista la situazione attuale delle nostre comunità, ritengo doveroso che si operi – nell’attesa di un vero federalismo fiscale - al fine di ottenere la “restituzione” di una quota significativa delle imposte pagate dalla nostra gente per poterle impiegare nella realizzazione di un’adeguata rete di infrastrutture. In altre parole, lavorare per ottenere più stanziamenti dagli enti romani per costruire nuove strade nella bergamasca cominciando da quelle zone – Valle Brembana e Val Cavallina - in cui la situazione è ormai al collasso. E l’esperienza recente della nuova strada della Valle Seriana, pur senza promettere miracoli, ci insegna che è possibile ottenere qualcosa di concreto.


PUBBLICATO SU BERGAMO SETTE DEL 20 MARZO 2008