Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, marzo 25, 2008

Pd, i “soliti noti” hanno litigato anche a Pasqua

di Giacomo Stucchi

Neppure le vacanze della Santa Pasqua sono servite a calmare gli animi all’interno del Partito democratico che, nonostante la propaganda del suo leader e candidato premier Walter “volemosebene” Veltroni, porta con sé tutte le vecchie contraddizioni del centrosinistra. Dalla Bonino, che rivendica un maggior spazio per i radicali, agli alleati scomodi, come Di Pietro, che non ha gradito il “niet” alla sua mai sopita aspirazione a fare il ministro di Grazia e Giustizia, per non parlare poi dei tanti, troppi, mal di pancia nella stessa classe dirigente del Pd, ce n’è abbastanza per intravedere in quel partito un futuro denso di nubi. Il fatto è che il giorno delle elezioni si avvicina, siamo ormai al rush finale, ma tutti i segnali continuano ad essere sfavorevoli all’ “Obamadenoantri”. Walter Veltroni, infatti, non è riuscito nel suo gioco di prestigio sul quale, probabilmente, puntava molto per risalire la china. Ovvero, spacciare ai cittadini per nuovo ciò che non lo è. Nei giorni scorsi, con la nostra ricerca sulle liste dei candidati del Pd alla Camera e al Senato, che continua oggi con la quarta puntata, abbiamo ampiamente dimostrato come in quel partito di nuovo non ci sia proprio nessuno. La maggior parte dei nomi in lizza sono della vecchia classe dirigente di Ds e Margherita e, quindi, niente lascia sperare che, una volta eletti, questi parlamentari possano appoggiare un Governo molto dissimile da quello che, purtroppo, abbiamo già sperimentato in questi ultimi mesi. Così accadrà, per esempio, in economia. Vi ricordate le liberalizzazioni delle licenze dei taxi, le lunghe lotte con le categorie di notai, avvocati e farmacisti? Ebbene, il fautore di tutte quelle iniziative, i cui vantaggi per i cittadini qualcuno ci deve ancora spiegare, è ancora lì. Pier Luigi Bersani, infatti, è stato premiato con un bel posto di capolista alla Camera, in Emilia Romagna, e se avrà responsabilità di governo siate certi che ci riproporrà altre “lenzuolate” di inutili provvedimenti. Per la cronaca, al secondo posto della stessa lista, ci sta invece l’attuale vice di Veltroni, Dario Franceschini, un altro che non è certo nuovo nel centrosinistra. Sempre per la Camera, ma nella circoscrizione Lazio 1 e al terzo posto, troviamo poi un altro protagonista del governo Prodi, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, fedelissimo di Francesco Rutelli, che sarà ricordato più per l’occupazione delle poltrone in Rai che non per le sue annunciate, ma mai realizzate, riforme del sistema radiotelevisivo. Altra “vecchia conoscenza” è poi il ministro per le Politiche Agricole e Forestali, Paolo De Castro, capolista al Senato in Puglia. De Castro, già ministro nel primo e nel secondo governo D'Alema, è stato consigliere economico a Palazzo Chigi con Romano Prodi e special advisor del Presidente della Commissione Europea, guidata dallo stesso Prodi. Anche nel suo caso non c’è nulla di nuovo, il suo curriculum è rigorosamente targato Ds! Doppia candidatura, invece, per il ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Cesare Damiano, capolista per la Camera in Friuli Venezia Giulia e, al secondo posto, sempre alla Camera, nella circoscrizione Piemonte 2. Anche nella storia politica di Damiano troviamo esperienze nei Ds, come responsabile del Dipartimento Lavoro e Professioni, nella segreteria nazionale DS, ma anche come deputato dell’Ulivo, eletto nel 2006. Insomma, questi nuovi candidati di cui parla Veltroni, non si trovano neppure con la lente d’ingrandimento, e quella del “rinnovamento” del Pd è una favoletta alla quale non crede proprio nessuno.