Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

lunedì, marzo 10, 2008

Il “vento nuovo“ c’è, ma spazzerà via la sinistra

di Giacomo Stucchi



Ci avremmo scommesso sul fatto che Walter “volemosebene” Veltroni avrebbe utilizzato i risultati delle elezioni spagnole e francesi per fare improbabili parallelismi con la situazione politica italiana. L’“Obamadenoatri”, infatti, ha tenuto subito a precisare che si tratta di “due risultati molto importanti, che se vogliamo sommare a quello che succede negli Stati Uniti, dicono che sta spirando un vento nuovo in Europa". Secondo Veltroni, quindi, la vittoria di Zapatero in Spagna, e la sconfitta di Sarkozy in Francia, lascerebbero prevedere una possibile vittoria del Pd in Italia. Pazienza, vorrà dire che gli elettori, dopo le “bufale” sui sondaggi elettorali, adesso dovranno sorbirsi quella sul “vento nuovo” che, secondo il candidato premier del Pd, spirerebbe a suo favore. Ebbene, al di là della propaganda, questa tesi può far breccia nell’elettorato? Assolutamente no, almeno per un paio di motivi. In primo luogo, perché né in Francia né in Spagna hanno avuto un presidente del Consiglio come Romano Prodi. Anche se non condividiamo del tutto il tentativo degli ex alleati del Professore, di farlo passare come capro espiatorio di tutti i disastri del centrosinistra al Governo, non c’è dubbio che alcune responsabilità gli siano direttamente imputabili. Prima fra tutte quella di non aver fatto nulla, già dalla famigerata notte del 10 aprile 2006, quando dai primi risultati elettorali fu subito evidente che l’Unione non avrebbe potuto contare su una maggioranza al Senato, per avviare un dialogo con il capo dell’opposizione Silvio Berlsuconi. Anzi, a cominciare da quella notte, Prodi andò nella direzione esattamente opposta, incoraggiando i dirigenti del centrosinistra ad occupare tutte le poltrone istituzionali. Naturalmente, dal nostro punto di vista, non si trattava di avere questa o quell’altra carica, ma di instaurare, quello si, un clima di dialogo che, forse, avrebbe potuto portare in questi due anni a risultati diversi, da quelli disastrosi del Governo dell’Unione, che oggi tutti noi conosciamo. Invece, durante i venti mesi a Palazzo Chigi, Prodi ha pensato che più si acuiva lo scontro con il Cavaliere, più possibilità aveva di restare in sella. I fatti hanno poi dimostrato che le cose non stavano così, anche perchè le contraddizioni all’interno della maggioranza, sono sempre state talmente profonde da farla implodere. La seconda ragione per cui non si possono fare paragoni tra la vittoria di Zapatero, e la presunta rimonta del Partito democratico, sta nel fatto che il socialismo spagnolo non ha niente a che vedere con il centrosinistra italiano e con la sua esperienza di Governo. Non è un caso, infatti, se il Pd, in questa campagna elettorale, sta cercando di rimuoverne persino il ricordo, salvo poi ripresentare nelle liste di Camera e Senato il settanta per cento dei ministri e sottosegretari del Governo uscente. Anche in questo caso si tratta di una contraddizione che, nonostante i tentativi per dissimularla, sarà impossibile che passi inosservata. Inoltre, sarà molto difficile che la gente possa dimenticare l’aumento delle tasse, le risse tra sinistra radicale e Ulivo, i ministri in piazza per protestare contro il loro stesso presidente del Consiglio o l’irresponsabilità con la quale si è permesso, a migliaia di immigrati delinquenti, di fare quello che gli pare in casa nostra. La verità è che un “vento nuovo” sta soffiando in Italia, ma servirà a spazzare via il centrosinistra.