Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

lunedì, febbraio 18, 2008

Chiamiamola Federazione della Libertà

di Giacomo Stucchi

Federazione della Libertà. Potrebbe essere questo il nome da dare all’aggregazione tra il Popolo della Liberta, la Lega Nord, e altri nuovi soggetti politici che, eventualmente, vorranno entrare a farne parte. Un nome che sintetizzi la condivisione di ideali, come il liberalismo e il federalismo, ma anche un programma che abbia tra le sue priorità la tutela dei ceti produttivi, la lotta alla clandestinità, un fisco più giusto. La Federazione sarebbe, peraltro, la definizione più appropriata per un’alleanza che non è, come succede nel centrosinistra, un semplice accordo elettorale, ma un ambito politico nel quale si riconoscono partiti e movimenti che hanno nella libertà il loro credo. I soci fondatori di questa Federazione, come hanno potuto constatare i cittadini, hanno già dimostrato di saper stare insieme al Governo, perché nelle condizioni di trovare sempre la sintesi delle idee, nell’interesse di tutti. Non a caso, infatti, solo il centrodestra ha saputo raggiungere risultati senza precedenti nella storia della Repubblica, come la riforma costituzionale, approvata dal Parlamento nella scorsa legislatura. Una riforma sostanziale, senza fronzoli, che andava dritta al cuore dei problemi di questo Paese, come l’ingovernabilità e la frammentazione del quadro politico, e ne individuava le soluzioni per risolverli. Una riforma che l’Unione, dimostrando di non aver alcun interesse per i problemi dello Stato, ha prima boicottato al referendum popolare e, poi, scopiazzata nelle sue proposte parlamentari. Proposte che però, manco a dirlo, sono rimaste lettera morta a causa delle divisioni del centrosinistra. Questa è la verità. A dispetto delle affermazioni di Veltroni che, in questi giorni, ha cominciato il suo tour delle bugie nelle città. Già, non possiamo che definire così, infatti, le argomentazione che il Segretario del Partito Democratico ha scelto per cominciare la sua campagna elettorale, fatta di veleni e di menzogne. Come quella, per esempio, che vedrebbe la coalizione di centrodestra, ovvero il Partito della Libertà e la Lega Nord, schiacciata a destra solo perché l’Udc ha deciso di andare per la sua strada. La verità è che Veltroni, non sapendo che pesci pigliare, e non avendo molti argomenti da addurre per convincere gli elettori a dargli il voto, è costretto a parlare più dei suoi avversari che di sé; così prende a pretesto la libera scelta di Casini, di andare per conto proprio, come uno delle cause che indebolirebbero il centrodestra. In realtà, come lo stesso ex sindaco di Roma sa benissimo, è vero esattamente il contrario. Senza l’Udc, che peraltro in alcune regioni si sta svuotando dei suoi esponenti più rappresentativi, che scelgono liberamente di aderire al progetto del partito unico dei moderati di Silvio Berlusconi, il centrodestra, se vincerà le elezioni, potrà procedere molto più speditamente di quanto non abbia fatto nella precedente esperienza di governo. Chi non ricorda, infatti, i boicottaggi di Follini all’esecutivo del Cavaliere? Non passava giorno senza che l’allora Segretario dell’Udc, e dopo di lui i vari Tabacci e compagnia bella, non mettessero qualche bastone tra le ruote del governo, sino ad arrivare alla contestazione della leadership del premier, pur non avendone né i numeri né gli argomenti per farlo. No, stia tranquillo Veltroni, l’Udc non ci mancherà di certo e siamo sicuri che, come noi, la pensano gli elettori del centrodestra.