Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, ottobre 14, 2014

L’ANNUNCITE NON PASSA MAI

di Giacomo Stucchi

Se il presidente del Consiglio mirava a “scioccare” gli imprenditori riuniti a Bergamo, con il mirabolante annuncio di una manovra da trenta miliardi di euro, penso che abbia sbagliato decisamente uditorio. I bergamaschi, infatti, sono persone concrete e come tali non inclini a farsi abbindolare dalle belle parole. Ancor di più, se possibile, lo sono poi gli imprenditori che sono sopravvissuti alla crisi economica, e alle politiche vessatorie degli ultimi governi tecnici e di sinistra, ma che adesso non ne possono proprio più di sentire proclami e vogliono solo vedere i fatti. Tutto il contrario, insomma, di ciò che il governo Renzi  continua a fare con le sue promesse, dimostrando di non essere per niente guarito dall’annuncite, quella strana malattia della quale è  ormai irrimediabilmente affetto. Vedremo quindi nel dettaglio questa manovra (sempre che resti nella versione annunciata a Bergamo sino alla sua approvazione) e valuteremo se davvero può essere utile alle imprese  e alle famiglie.  Da subito possiamo dire, però, che gli effetti speciali  che dovrebbero convincere gli  imprenditori ad assumere  (ovvero "via la componente lavoro dall'Irap e tre anni a zero contributi") non sono certo una svolta epocale per chi ogni giorno apre i battenti della sua impresa sapendo di avere un socio occulto nello Stato che gli porta via oltre il sessanta per cento del suo guadagno senza dare nulla in cambio, né in termini di servizi né di sicurezza. Sul fonte delle risorse, poi, tutto sembra basarsi su una spending review di molti miliardi  e da altrettanti   che deriverebbero  da un rapporto deficit-pil portato al limite  dei vincoli europei. Mere previsioni, quindi, con tutte le variabili e le incognite che queste comportano. Abbiamo già visto, infatti, come le previsioni del governo di rilanciare i consumi con il bonus degli 80 euro  si siano poi rivelate del tutto errate.  Per il momento, quindi, di certo non c’è proprio nulla, a cominciare dall’entità della manovra stessa, che prima era stata annunciata di dieci, poi di quindici, adesso addirittura di  trenta miliardi.