CON IL JOBS ACT UN ALTRO SPOT PER IL GOVERNO
di Giacomo Stucchi
Ci sarebbe piaciuto molto poter dare il nostro contributo in Parlamento alla riforma del lavoro, considerato che il problema dell’occupazione è di certo quello principale tra i tanti che, purtroppo, continuano a rimanere irrisolti; ma questo non è stato consentito da un governo che ha scelto la strada della delega, ovvero di legiferare al posto del Parlamento. Un percorso che noi non condividiamo, almeno per un paio di ragioni: la prima di metodo e la seconda di merito. Di metodo, perché è nella nostra cultura politica, oltre che nella nostra storia parlamentare, quello strano virus che si chiama democrazia e che consiste nel riconoscere pienamente al Parlamento il suo ruolo legislativo. Se fosse stato così, gli ultimi due governi (Monti e Letta) che hanno preceduto quello attuale, forse non avrebbero prodotto mostruosità legislative come la riforma Fornero sulle pensioni. Di merito, perché riteniamo il governo Renzi non all’altezza del compito al quale sarebbe delegato, in primis quello di creare posti di lavoro non per decreto ma mettendo le imprese nelle condizioni di assumere. Se l’obiettivo fosse stato davvero questo allora avremmo dovuto parlare di incentivi alle imprese o di defiscalizzazione; e invece continuiamo ad apprendere, a mezzo stampa, di annunci da parte del governo su presunti accordi, con Tizio e con Caio, per un' inutile riforma dell’art. 18. Continuiamo ad assistere a teatrini della politica, l’ultimo dei quali andato in scena con l’incontro del governo coi sindacati, per continuare a discutere del nulla. Non occorre infatti essere degli esperti per capire che la riforma sul lavoro, nelle sue molteplici versioni annunciate in diverse occasioni dal governo, altro non è che un provvedimento machiavellico aperto a molte soluzioni, fatto apposta per non decidere nulla di concreto. Rinviando peraltro i punti più controversi in grado di mettere in fibrillazione lo stesso Pd, i suoi rapporti con i sindacati, ma anche la maggioranza di governo. Il Jobs Act non serve né alle imprese che intendono assumere né a chi cerca un posto di lavoro; ma serve a Renzi, come provvedimento spot, da sbandierare in Europa come un trofeo.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home