PASSO DOPO PASSO SI VA VERSO IL PRECIPIZIO
di Giacomo Stucchi
Passo dopo passo si va verso il precipizio, è questa
la conclusione che si può trarre alla ripresa dei lavori parlamentari. Il
premier ha tenuto a precisare che lui non è afflitto da “annuncite”, ovvero da
quella tendenza che porta più a dichiarare che a fare, ma in realtà in questo
scorcio di fine estate a farla da padrone sono ancora gli annunci a effetto del
governo mentre di risultati concreti non se ne vedono. La riforma del lavoro,
in particolare, difficilmente potrà andare in porto senza guardare a una
revisione completa del sistema (formazione-lavoro-tutele per tutti i
lavoratori) nel suo complesso. Ma su questo fronte esistono divisioni
sostanziali sia dentro il Pd, sia tra i partiti alleati di governo. Sul
versante della riforma della scuola invece, o del “nuovo patto educativo”, come
l’ha definito il premier che ha pure registrato un video per presentarlo, la
mirabolante promessa del governo è quella dell’assunzione entro il 2015 di 150
mila precari. Con quali risorse, però, il premier non lo spiega, visto che
peraltro il ministro dell’Economia Padoan ha già un bel da fare nel mettere
insieme una legge di Stabilità credibile, mentre la sua collega Madia ha già
annunciato ai dipendenti pubblici che il loro stipendio rimarrà bloccato anche
nel 2015. Insomma, siamo alle solite: tanto fumo e poco arrosto, tante parole e
pochi fatti. La sensazione, sia pur sgradevole, e che davvero il premier non
sappia da dove cominciare per affrontare i problemi e che la navigazione del
suo governo proceda un pò a vista. Del resto ad essere insoddisfatti
dell’azione di Palazzo Chgi sono alcuni esponenti del suo stesso partito, il
Pd. Si dirà che qualcuno lo fa per ritorsione alle mancate soddisfazioni di
aspettative personali, ma ai cittadini, e a chi scrive, tutto questo non
interessa. Il punto è che proprio quando il Paese avrebbe bisogno della
maggiore coesione possibile scopriamo, invece, che tale unità d’intenti non
esiste nemmeno all’interno del più grande partito della coalizione di governo.
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