1000 GIORNI PER NON FARE
di Giacomo Stucchi
Il premier prova a vendere ottimismo anche se non c’è
proprio nessun motivo per farlo. La conferenza stampa di presentazione del
programma dei mille giorni di governo futuri, che però vanno aggiunti ai quasi
duecento già trascorsi a Palazzo Chigi, è uno stratagemma inventato dal
presidente del Consiglio per giustificare la sua permanenza a capo del governo;
ma difficilmente costituirà la soluzione ai problemi del Paese, che rimangono
irrisolti e anzi si aggravano. Renzi guarda al futuro perché è l’unico modo per
non rispondere ai cittadini del suo operato, che può già essere considerato
fallimentare, ma ignora volutamente che disoccupazione e deflazione sono oggi
la fotografia di un'economia afflitta da una pressione fiscale insopportabile e
da una burocrazia imperante. Ecco perché gli 80 euro in più in busta paga a
tutto sono serviti tranne che a far aumentare i consumi, come aveva auspicato
il governo; e questo dato la dice lunga sia sulla situazione economica delle
famiglie che hanno percepito il bonus, che poi sono tra quelle che godono di
maggiori certezze rispetto a molte altre, sia della reale fiducia che i
cittadini ripongono nelle capacità del governo Renzi. Il quale, oggettivamente,
continua a gettare fumo negli occhi. Dopo aver impantanato per mesi i lavori
del Parlamento con una riforma del Senato e della legge elettorale, che pur
necessarie non costituivano certo le priorità assolute, adesso il governo
“scopre” (finalmente!) che la priorità è quella del lavoro. Ma possiamo
anticipare, con ragionevole certezza, che anche su questo fronte si rischia il
flop. Il Pd infatti, del quale il premier è segretario, da tempo ha le idee
confuse su come riformare il mercato del lavoro. Gli stessi riferimenti di
Renzi al modello tedesco, che peraltro ha prodotto una maggiore occupazione ma
in molti casi con bassi salari e tutele inesistenti per i lavoratori, appaiono
più come un espediente per sfuggire alle contraddizioni del maggiore partito di
governo che non una reale soluzione per venire a capo del dramma sociale di chi
è senza un lavoro.
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