LA CADREGA E' SALVA
Di Giacomo Stucchi
L’incontro tra il presidente
del Consiglio, esponenti del governo e i capigruppo dei partiti della
coalizione di maggioranza, non ha prodotto risultati degni di nota. La
sensazione è che il vertice, chiesto in un primo momento a gran voce dal
professore Monti ma poi ridimensionatosi per aspettativa e contenuti, sia solo
servito a chiarire agli alleati che non esistono alternative all’esecutivo in
carica. Alla fine il risultato della riunione sta a metà tra lo spegnimento sul
nascere di qualsiasi tentazione ribaltonista, e il segnale dato all’esterno di
continuità e unità d’intenti nella maggioranza. E’ anche possibile, inoltre,
che Letta, dopo l’annuncio dell’Ue di una maggiore flessibilità al governo sui
conti pubblici, abbia colto l’occasione per spargere ottimismo a piene mani. Ma
se questo atteggiamento può servire a tranquillizzare gli occupanti delle
poltrone governative, e quelli delle molte altre che sono state distribuite
nella sia pur breve vita di questo governo, non lascia per niente tranquilli i
cittadini. Per i quali, invece, sarebbe stato molto più utile che la
maggioranza di governo avesse
messo nero su bianco una road map sulle cose concrete da fare. I problemi,
infatti, sono ancora tutti lì e non c’è una sola questione, delle tante ancora
sul tappeto, per la quale sia stata scritta una parola definitiva. Un clima di
incertezza che, come dimostrano gli ultimi disastrosi dati sui consumi, non fa
che alimentare timori e dubbi nei consumatori. Quelli di loro che sono ancora
in grado di spendere non lo fanno, perché aspettano di sapere se nell’immediato
futuro, pagate la sfilza di tasse che li aspetta, resterà ancora qualche euro
in tasca. Un governo che abbia davvero l’intenzione di fare qualcosa di utile
per l’economia dovrebbe sfruttare l’allentamento della morsa di Bruxelles sui
conti pubblici per abbassare le tasse su lavoro e quelle alle imprese, ma anche
adottare da subito i costi standard, a cominciare dalla sanità, per tagliare la
spesa pubblica inefficiente.
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