UN GOVERNO ILLUSIONISTA
di Giacomo Stucchi
Sulle dichiarazioni fatte del presidente del Consiglio Letta in un incontro con la stampa estera, con le quali il premier ha detto che “ci sono tutte le condizioni per applicare il programma” ma anche di non vedere elezioni a breve ma piuttosto un “governo stabile e concentrato sui suoi obiettivi”, l’impressione è che esse servano più ad esorcizzare eventuali scossoni di varia natura al governo che non a fotografare la situazione esistente. Allo stato delle cose infatti è difficile fare delle previsioni sul destino del governo, appeso com’è tanto alle vicende giudiziarie del Cavaliere, quanto alla sua scarsa propensione a risolvere le molte questioni sul tappeto. Il punto è proprio questo. Sia il premier sia il suo esecutivo hanno infatti sempre navigato a vista e i provvedimenti, pochi e blandi, sino ad oggi adottati non hanno di certo aggiunto linfa vitale né alla vita del governo né all’efficacia della sua azione. Che ogni giorno di più, peraltro, si caratterizza per la politica del dire e non certo per quella del fare. Con l’aggravante che quelle poche decisioni assunte hanno creato più problemi che soluzioni. Basti pensare all’incertezza esistente sul fronte dei trasferimenti agli enti locali che, unitamente alla sospensione del pagamento dell’Imu sulla prima casa, potrebbero avere come conseguenza quella di costringere molti Comuni ad andare avanti con anticipazioni di cassa. Nell’attesa che il governo si decida, agli enti locali non resta quindi che scegliere se rinviare l’approvazione dei loro bilanci, avendo nel frattempo l’esecutivo provveduto a posticiparne il termine dal 30 giugno al 30 settembre, o procedere all’approvazione dello strumento contabile sulla base di semplici stime. In entrambi i casi per i cittadini non si tratta certo di belle notizie. Oltre ai tecnicismi, però, la verità è che il governo Letta sta dando ai contribuenti solo l’illusione di non pagare la prima rata sull’Imu, della quale se ne riparlerà infatti soltanto alla fine dell’estate.
Sulle dichiarazioni fatte del presidente del Consiglio Letta in un incontro con la stampa estera, con le quali il premier ha detto che “ci sono tutte le condizioni per applicare il programma” ma anche di non vedere elezioni a breve ma piuttosto un “governo stabile e concentrato sui suoi obiettivi”, l’impressione è che esse servano più ad esorcizzare eventuali scossoni di varia natura al governo che non a fotografare la situazione esistente. Allo stato delle cose infatti è difficile fare delle previsioni sul destino del governo, appeso com’è tanto alle vicende giudiziarie del Cavaliere, quanto alla sua scarsa propensione a risolvere le molte questioni sul tappeto. Il punto è proprio questo. Sia il premier sia il suo esecutivo hanno infatti sempre navigato a vista e i provvedimenti, pochi e blandi, sino ad oggi adottati non hanno di certo aggiunto linfa vitale né alla vita del governo né all’efficacia della sua azione. Che ogni giorno di più, peraltro, si caratterizza per la politica del dire e non certo per quella del fare. Con l’aggravante che quelle poche decisioni assunte hanno creato più problemi che soluzioni. Basti pensare all’incertezza esistente sul fronte dei trasferimenti agli enti locali che, unitamente alla sospensione del pagamento dell’Imu sulla prima casa, potrebbero avere come conseguenza quella di costringere molti Comuni ad andare avanti con anticipazioni di cassa. Nell’attesa che il governo si decida, agli enti locali non resta quindi che scegliere se rinviare l’approvazione dei loro bilanci, avendo nel frattempo l’esecutivo provveduto a posticiparne il termine dal 30 giugno al 30 settembre, o procedere all’approvazione dello strumento contabile sulla base di semplici stime. In entrambi i casi per i cittadini non si tratta certo di belle notizie. Oltre ai tecnicismi, però, la verità è che il governo Letta sta dando ai contribuenti solo l’illusione di non pagare la prima rata sull’Imu, della quale se ne riparlerà infatti soltanto alla fine dell’estate.
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