Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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venerdì, luglio 19, 2013

GOVERNO E MAGGIORANZA DELLE LARGHE INTESE SONO GIA' IN VACANZA

di Giacomo Stucchi

Il no del Senato alla mozione di sfiducia al ministro dell’Interno Angelino Alfano, ancorché nell’immediato abbia come conseguenza quella di lasciare il segretario del Pdl e vice premier anche al suo posto di titolare del Viminale, in realtà non rafforza l’esecutivo ma lo tiene in sospeso. Le stesse parole del presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha ribadito di volere “continuare a lavorare, per costruire risposte per un Paese che da noi pretende serietà, concretezza e ragionevolezza", sembrano più un appello alle buone intenzioni che non un chiaro programma di cose concrete da fare. Del resto, che tutto fosse rinviato lo si era già capito dall’esito della riunione della cosiddetta cabina di regia nella quale ancora una volta il governo ha deciso l’ennesimo rinvio di azioni importanti. Probabile che anche per questo Letta nel suo intervento in Aula al Senato ha anche aggiunto di volere “procedere nelle prossime settimane a dare soluzioni strutturali per il superamento dell'Imu sulla prima casa nell'ambito della revisione della tassazione sugli immobili , di chiudere la partita sulla coperture indispensabili per sventare l'aumento dell'Iva, di varare misure per rafforzare le tutele del lavoro e risolvere la questione inderogabile degli esodati, di imprimere un'ulteriore, obbligata, accelerazione al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, di rafforzare le norme contro la corruzione e contro la criminalità organizzata”. Insomma, una sorta di libro dei sogni che stride fortemente con la realtà dei fatti. Questa dice, in sostanza, che sia sul fronte strettamente politico (con le ventilate ipotesi di rimpasto nella compagine governativa), sia su quello dell’azione di governo (con in primo piano la riforma della tassazione della casa e le decisioni da assumere sulle aliquote Iva), il governo e le forze di maggioranza hanno in realtà deciso di regolare i conti a settembre. Se non è un rompete le righe, in vista della pausa estiva, poco ci manca. Nel frattempo, però, a non andare in vacanza sono gli effetti della crisi economica, per superare la quale il governo Letta sino ad oggi ha fatto davvero poco.