Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, ottobre 11, 2012

MAGGIORANZA E GOVERNO COME I LADRI DI PISA

di Giacomo Stucchi

Quell'annuncio dato in diretta a Ballarò dal sottosegretario Gianfranco Polillo sul taglio dell'Irpef, poi smentito e poi invece approvato da Palazzo Chigi, dà esattamente l'idea di quanto sia inaffidabile il governo Monti e di che tipo di disastri, purtroppo, è ancora in grado di combinare. Basti pensare del resto che equità e crescita erano state alcune delle parole d'ordine pronunciate dal Presidente del Consiglio all'atto del suo insediamento a Palazzo Chigi; salvo però smentirsi molto presto approvando prima una riforma del sistema pensionistico che cancellava dei diritti acquisiti, come quelli delle pensioni di anzianità, e poi creando un disastro sociale, tutt'oggi senza soluzione, come quello degli esodati. Insomma, dopo i proclami sull'equità, il governo ha da subito gettato la maschera e mostrato il suo vero volto di vessatore e restauratore del centralismo romano. Il governo Monti quindi non si smentisce nemmeno con la Legge Stabilità e, almeno nella sua pervicacia di tartassare e perseguitare i cittadini, dimostra di essere coerente. La decisione del governo di diminuire di un punto le aliquote Irpef più basse, dal 23 al 22% e dal 27 al 26%, a conti fatti, non comporterà per i contribuenti alcun vantaggio visto che tale misura sarà compensata dall'aumento, previsto a luglio 2013, dell'aliquota iva dal 21% al 22%. Il ritocco all'insù riguarderà anche l'aliquota ridotta del 10%, anch'essa soggetta all'aumento di un punto. Tradotto, dai freddi numeri al carrello della spesa dei cittadini, significa che dalla prossima estate aumenteranno tutti i prezzi. Basta pensare all'auto, già oggi dismessa da molti perché troppo cara da mantenere. Il rialzo dell'iva infatti comporterà non solo i ritocchi ai listino prezzi ma anche l'aumento dei carburanti, dei lubrificanti, delle assicurazioni, dei pezzi di ricambio e della manodopera. Insomma, un'altra mazzata sul capo degli automobilisti da alcune centinaia di euro all'anno. Ma l'aumento riguarderà anche i beni di prima necessità e una miriade di altri settori che interessano la quotidianità dei cittadini. In questo quadro risulta davvero incomprensibile l'atteggiamento dei partiti di maggioranza che dinanzi all'ennesimo provvedimento recessivo del governo parlano solo di 'aggiustamenti' o di 'messe a punto'. Ma di quali aggiustamenti parliamo, qui crolla tutto! La sensazione è che la strana maggioranza faccia un pò come i ladri di Pisa, che nel Medioevo si diceva facessero finta di litigare di giorno per poi andare a rubare insieme di notte. Il Carroccio però darà battaglia, dentro e fuori il Parlamento, per smascherare questi restauratori del centralismo camuffati da fautori del rigore economico.