Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, dicembre 14, 2010

HA VINTO LA DEMOCRAZIA, SI VA AVANTI

di Giacomo Stucchi

Il risultato favorevole per il Governo, espresso nella duplice votazione al Senato e alla Camera dei Deputati, è straordinario e c’è un aspetto, nel dibattito parlamentare degli ultimi giorni, che lo rende ancora più importante per la democrazia: la ferma volontà del premier Berlusconi, e delle forze politiche che gli hanno rinnovato la fiducia, di mantenere l’evolversi della crisi in Parlamento, alla luce del sole e senza sotterfugi. Tutto il contrario, insomma, di ciò che i finiani, con la complicità di una sinistra senza scrupoli che non ha nemmeno il coraggio di affrontare il responso delle urne, avrebbero voluto: dimissioni del premier, crisi al buio, consultazioni all’infinito del presidente Napolitano con le forze politiche, e poi chissà cos’altro ancora. Tra gli sconfitti per il fallito tentativo di far cadere il Governo c’è di certo il presidente della Camera dei Depuati. A Fini, oltre alla sconfitta politica va però addebitata la demolizione di ogni prassi istituzionale, che in passato ha sempre voluto il presidente della Camera dei Deputati super partes, non solo perchè ha preso parte attiva nello scontro politico, ma anche perchè ne è diventato lui stesso artefice e protagonista. Ci chiediamo, a questo punto, quale credibilità, e soprattutto quali garanzie istituzionali, possa oggi dare il presidente della Camera. Le sfide che ci aspettano nell’immediato futuro, dal completamento delle riforme alle misure da adottare per il rilancio dell’economia, sono troppo importanti e impegnative per poterle affrontare con il virus della faziosità che l’attuale inquilino di Montecitorio ha ormai irreparabilmente iniettato nelle modalità di adempimento del suo delicato ruolo istituzionale. In questa delicata situazione, spetta ai leader del centrodestra, naturalmente, valutare la strada da intraprendere, ma un cosa è certa: i nuovi e vecchi oppositori al Governo, ancorché uniti dal voto sulla sfiducia, non possono pensare di continuare a boicottare l’iniziativa legislativa del Governo, così come è stato fatto di recente in occasione del dibattito parlamentare sulla riforma universitaria. Sarebbe un logoramento che il Paese non può permettersi ma, soprattutto, che il Carroccio non consentirebbe. Noi siamo fortemente interessati al completamento del programma di Governo sulle riforme, e su tutto quanto gli elettori hanno approvato con il loro voto del 2008. Siamo contrari, invece, a trasformismi, a meline parlamentari e a tutto quanto ci riporti a scenari da Prima Repubblica, della quale nessuno ne sente la mancanza. Ma oggi siamo anche più ottimisti di ieri perché pensiamo che sconfitti i guastatori della democrazia, e del Governo del fare, tutte le persone di buona volontà del centrodestra possano tornare a remare dalla stessa parte.