Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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mercoledì, ottobre 28, 2009

LA SINISTRA COME UN FRULLATORE IMPAZZITO

di Giacomo Stucchi

Avevamo sperato che l’avvento del nuovo segretario alla guida del Paritio Democratico, chiunque fosse stato il vincitore, portasse almeno ad una inversione di tendenza nella gestione dei rapporti istituzionali tra maggioranza e opposizione al fine di portare a compimento, presto e bene, il percorso sulle riforme. Purtroppo, temiamo, che le nostre speranze siano state vane. Nel senso che le prime apparizioni in tv post primarie di alcuni dirigenti del partito, come quelle della presidente del gruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro a Otto e Mezzo o l’altra della vicepresidente della Camera Rosi Bindi a Ballarò, danno la misura di come non solo non sia stato cambiato registro ma, anzi, si sia riesumato un armamentario ideologico degno del Pci! Peccato, ancora una volta la sinistra rischia di perdere una buona occasione per far qualcosa di buono per il Paese. Bastava sentire le due rappresentanti del Pd, che come argomenti utilizzavano il consueto aintiberlusconismo militante alla Di Pietro, unitamente alla demagogia ma anche all’ipocrisia che spesso caratterizza le analisi politiche degli esponenti della sinistra, per avere la sensazione netta di essere tornati indietro di anni. Noi non sappiamo fino a che puntio sia vero o meno che Berlusconi, come lui dice, sia perseguitato dai giudici comunisti, ma ci limitiamo ad osservare che non si riesce a fare un dibattito politico, televisivo o meno, senza andare a parare sulle vicende giudiziarie del premier. Ma quand’è che la sinistra capirà che alla gente, la quale nel frattempo continua a votare Berlusconi, non gliene frega un accidenti delle sue pendenze giudiziarie e lo vuole giudicare solo per il suo operato di presidente del Consiglio? Possibile che autorevoli rappresentanti istituzionali del Pd, ma anche accreditati giornalisti e opinionisti di sinistra, che dovrebbero avere il polso della situazione politica e sociale in ogni momento, non capiscano che ormai anche le regioni più “rosse”, come l’Emilia, o categorie sociali tradizionalmente di sinistra, come gli operai, guardano, per esempio, più alla Lega Nord che non al Pd? L’opposizione appare oggi come un frullatore impazzito che tra scandali di vario genere, che coinvolgono personaggi di primo piano del Pd, e dichiarazioni di scissioni, come quella già annunciata da Rutelli, rischia davvero di far affondare anche ogni ipotesi di collaborazione costruttiva con la maggioranza di governo.