Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, ottobre 20, 2009

CI SARA' TEMPO PER I TEMI SOCIALI MA ORA SI PENSI AL PROGRAMMA

di Giacomo Stucchi

“Il governo e la sua maggioranza parlamentare sono impegnati ad attuare nel corso di questa legislatura le riforme istituzionali (superamento del sistema bicamerale perfetto, riduzione del numero dei parlamentari, maggiori poteri per il premier) nonché la riforma della giustizia”. Queste parole, pronunciate oggi dal capogruppo dei deputati del Pdl Cicchitto, non possono che trovarci pienamente d’accordo. Anche perché è davvero difficile immaginare ogni altro genere di percorso che non sia quello del programma su cui il Pdl e la Lega Nord hanno ottenuto, appena un anno e mezzo fa, un largo consenso da parte degli elettori. Il punto è che se l’opposizione di centrosinistra fa di tutto per mettersi di traverso sulla strada delle riforme, non avendo peraltro nessun altro collante che non sia quello dell’antiberlusconismo a tutti i costi o del muro contro muro con il governo, la maggioranza dal canto suo deve assolutamente evitare di cadere nel tranello della confusione e dell’annacquamento del programma originale. “Su una serie di altri temi – giusto per rimanere alle parole di Cicchitto - tutti meritevoli di approfondimento e di un confronto all'interno del Pdl, ma che non fanno parte del programma - come cittadinanza, voto agli immigrati per le elezioni amministrative, ora di religione per i mussulmani ed altro ancora - è opportuno procedere con la massima cautela, equilibrio e, soprattutto, evitando fughe in avanti promuovendo addirittura intese bipartisan concretizzate con proposte di legge, ancor prima di averne discusso nei gruppi parlamentari e nel partito”. Crediamo si tratti di un saggio monito, a certe “anime irrequiete” del Pdl, che non solo condividiamo ma che auspichiamo venga preso in seria considerazione dai diretti interessati. Che senso ha, infatti, parlare di voto agli immigrati o dell’ora di religione ai mussulmani, quando c’è una riforma istituzionale epocale da portare avanti e sulla quale ci siamo direttamente impegnati con gli elettori? Attuare in concreto il federalismo fiscale, ma anche cambiare radicalmente un sistema istituzionale e amministrativo da tempo inefficiente e ingessato, sono le priorità di questo governo, e non altro! Ogni diversivo, ogni tentennamento, ogni deviazione da questa via maestra, altro non è che un enorme, quanto inatteso, regalo ad una sinistra che ogni giorno di più dimostra di non avere una sola idea valida. C’è un tempo per l’attuazione del programma elettorale, che è quello attuale e che vede al primo punto le riforme, e ce ne sarà un altro per confrontarsi su temi di carattere etico, religioso e sociale. A mettere tutto insieme in un unico calderone si rischia solo di fare un ginepraio che non serve a niente e a nessuno. Bastano, e avanzano, le emergenze, con tutte le loro tragiche conseguenze, soprattutto in termini di perdita di vite umane, ad impegnare il governo di certo non si sente la necessità di aprire nuovi fronti di discussione e di dibattito dei quali, francamente, se ne può fare anche a meno.