Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, gennaio 15, 2009

FIDUCIA AL GOVERNO MA SU PATTO DI STABILITA' HANNO RAGIONE I NOSTRI SINDACI

di Giacomo Stucchi
Se per un verso può far piacere che la Lega Nord, e la sua politica, siano al centro del dibattito politico, sia per le proposte avanzate sia per le scelte fatte, d’altro canto però non si capisce perché il Partito democratico (un giorno sì e l’altro pure) continui a dare addosso al Carroccio e non si preoccupi invece di fare il suo mestiere portando avanti una seria politica alternativa a quella del Governo. Il loro esecutivo “ombra”, infatti, lo è fino al punto da non proporre davvero nulla di concreto, e l’opinione pubblica (che è molto meno ingenua di quanto Veltroni e compagni immaginino) ne è consapevole a tal punto da bocciare sonoramente, almeno stando agli ultimi sondaggi, l’azione politica del Pd. Il dibattito parlamentare sul decreto legge concernente le misure del Governo per contrastare la grave crisi economica mondiale, ha dimostrato ancora una volta come l’opposizione, al di là dei proclami e delle posizioni demagogiche, non riesca davvero a venir fuori dal vicolo cieco nel quale si è cacciata. Impegnati come sono a litigare aspramente su ognuna delle questioni attualmente sul tappeto (dall’economia alla politica estera, dalle riforme alla sicurezza), in alternativa a questa loro principale attività i dirigenti del Pd non trovano quindi niente di meglio da fare che attaccare la Lega e la maggioranza. Che, ricordiamo agli esponenti dell’opposizione, non ha nulla a che vedere con l’armata Brancaleone, guidata da Prodi, che ha governato tra il 2006 e il 2008. Mentre quella guidata dal Professore, infatti, era un cartello elettorale messo insieme solo per battere Berlusconi, che non aveva però un programma condiviso, e che ha dimostrato tutti i suoi limiti già nei primi passaggi istituzionali (come l’elezione del presidente del Senato), la coalizione di centrodestra invece, oltre ad avere unità d’intenti sulle cose da fare, possiede anche i numeri per portare a compimento il suo programma. Il fatto è che quando si governa non si può resettare, facendo finta di niente, tutto quello che è accaduto nel recente passato. Se, per esempio, si fossero potuti cancellare con un colpo di spugna i disastri di bilancio degli ex sindaci di Roma, Rutelli e Veltroni, che sono poi all’origine della deroga al patto di stabilità decisa dal governo per la Capitale, avremmo risolto il problema. Come è ovvio ciò non è possibile. Tuttavia, se un’eccezione viene fatta per Roma, non si capisce perché, come ha giustamente detto il nostro segretario federale Umberto Bossi, ciò non si possa fare anche per tutti gli altri Comuni. In quelli amministrati da sindaci leghisti, peraltro, si può stare certi che si utilizzerebbe questa possibilità non per rimediare a mala gestioni precedenti ma per favorire gli investimenti e realizzare opere pubbliche, tra l’altro utilizzando i fondi raccolti con la tassazione locale, già disponibili nelle casse dei Comuni e non certamente regalati dallo Stato. Sul fronte del Governo, comunque, l’opposizione si metta l’anima in pace perché la maggioranza è ben salda. E non per un attaccamento alle poltrone ma perché, volendo fare un computo delle cose fatte sino ad oggi, a cominciare dal Federalismo fiscale che il Senato si appresta a votare, e di quelle che si appresta a fare nell’immediato futuro, la bilancia non può che pendere a favore dell’esecutivo.