Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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lunedì, novembre 10, 2008

I DUE PESI E LE DUE MISURE DELLA SINISTRA

di Giacomo Stucchi

Veltroni, e con lui molti nella sinistra, si sono “innamorati” del presidente eletto Barack Obama, e non fanno nulla per nasconderlo. Anzi se ne sono invaghiti al tal punto che lo stesso ex ministro della Difesa, Arturo Parisi, non ha potuto fare a meno di far notare che se “i democratici americani hanno vinto in Ohio, il Pd deve ancora vincere in Abruzzo”. Insomma, la “obamanite”, come è stata battezzata la nuova sindrome influenzale d’autunno, pare abbia contagiato, soprattutto tra le file dell’opposizione, vere e proprie schiere di esponenti, sostenitori e simpatizzanti. Sarà perché, guardando ai sondaggi del Pd, c’è davvero poco di che stare allegri, oppure perché della politica dell’Obama dé noantri c’è davvero poco da prendere, fatto sta che a sinistra si guarda sempre più Oltreoceano e sempre meno alle soluzioni per i problemi di casa nostra. Chissà poi se avranno spiegato al segretario del Pd che tra le prime decisioni, già allo studio dello staff del neo presidente americano (che peraltro, a differenza del nostro premier, ha poteri decisamente maggiori), c’è anche la cancellazione d’ufficio di circa duecento provvedimenti del suo predecessore George Bush, nelle più disparate materie. Una sorta di colpo di spugna legislativo che, per quanto ci riguarda, non ci scandalizza affatto, ma che poco dovrebbe invece conciliarsi con la politica della sinistra che, in questi primi mesi di governo Berlusconi, non ha fatto altro che demonizzare il decisionismo della maggioranza di centrodestra. Uno dei tormentoni della sinistra (per la verità sempre deficitaria di idee), è stato quello di rinfacciare a Palazzo Chigi di decidere troppo in fretta, facendo uso dei decreti leggi per aggirare il Parlamento. In realtà, c’erano delle decisioni (dall’emergenza ambientale in Campania alla questione di una maggiore sicurezza nelle città) che andavano affrontate con risolutezza e, soprattutto, senza tentennamenti. Il governo, quindi, ha agito legittimamente, per fare ciò che i cittadini volevano fosse fatto. Nell’opposizione ci sono due pesi e due misure: se ad essere decisionisti è il nuovo presidente degli Stati Uniti, assurto a ruolo di guida morale e spirituale della sinistra di casa nostra, va tutto bene, ma se a farlo è il governo Berlusconi, allora Veltroni e compagni gridano allo scandalo, o peggio, denunciano i possibili “rischi per la democrazia”. Bisogna allora che si mettano d’accordo su come valutare il decisionismo in politica. Anche perché l’invaghimento della sinistra per Obama potrebbe riverlarsi effimero. In economia, per esempio, con le paventate misure protezionistiche a vantaggio delle merci americane, già annunciate in campagna elettorale, l’Europa (e l’Italia in particolare) avrebbero ben poco da stare allegri. Solo allora, forse, a sinistra potrebbero rendersi conto che gli Stati Uniti d’America e la politica del suo presidente, potrebbero anche non essere coincidenti con quelli di casa nostra.



1 Comments:

At 4:53 PM, Blogger Unknown said...

http://meddletv.wordpress.com/2008/10/28/oneplusoneattoquarto-il-controllo-sociale/

 

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