Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, maggio 13, 2014

LO STALLO DEL GOVERNO RENZI

di Giacomo Stucchi

Da mesi la Lega Nord denuncia la leggerezza con la quale  il governo Renzi sta affrontando il problema dei flussi migratori nel Mediterraneo; e adesso le dichiarazioni provenienti  da fonti ufficiali europee, secondo le quali  l’esecutivo  deve ancora  “dire quello che vuole esattamente" dall'Ue per far fronte all’emergenza immigrazione, ci danno ragione!  L’operazione Mare Nostrum varata dal “governo del fare”, con la nostra Marina militare costretta ad un assurdo servizio di traghetto e con le strutture di accoglienza al collasso, non è la soluzione al problema della gestione di flussi di migranti;  e dovrebbe  essere immediatamente interrotta per aiutare i profughi, di concerto con l’Ue, magari nei loro Paesi di provenienza. Ecco cosa dovrebbe chiedere e pretendere il ministro Alfano all’Europa! Ma nella maggioranza non sono d’accordo su nulla e quindi, anche sulla politica dell’immigrazione,  si scontrano posizioni diverse che si traducono poi nell’immobilismo totale.  Ma questo problema, purtroppo, non è l’unico. Secondo la vulgata governativa l’attività di Renzi avrebbe già portato a dei risultati su più fronti, ma in realtà siamo allo stallo; e certo non si può dire che i tempi serrati  imposti da Palazzo Chigi al Parlamento, in nome dell’emergenza,  rendano un buon servizio alla democrazia. Con la scusa di far presto il governo utilizza ormai lo strumento del decreto legge in modo sistematico, dando vita a una confusa attività legislativa, che poi Camera e Senato devono districare.  Basti pensare, per esempio al decreto lavoro.  Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti giudica necessaria la fiducia  “per evitare una discussione improduttiva per il Paese”, ma la verità è che su questo provvedimento, come su molto altro, non c’è intesa nella maggioranza; e allora l’unica soluzione per evitare le “insidie” di un libero e democratico dibattito in Parlamento è quello del ricorso alla fiducia.