Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, gennaio 17, 2012

CON MONTI RESTEREMO TUTTI IN "BRAGHE DI TELA"

di Giacomo Stucchi

Tra le tante bugie che l'ex opposizione di centrosinistra, oggi partner del Pdl nel governo di tecnici e di banchieri guidato da Mario Monti, ripeteva ogni giorno come una litania c'era l'accusa assurda al governo Berlusconi di aver nascosto all'opinione pubblica l'entità della crisi economica: un'argomentazione ridicola almeno per due ragioni. La prima è che il governo a guida Lega Nord-Pdl non ha mai nascosto niente a nessuno, tanto meno ai cittadini, ed è vero invece che i conti pubblici sono stati messi in sicurezza, il rapporto deficit-Pil è stato abbassato toccando i minimi dal 2008, ma soprattutto sono aumentate le entrate senza introdurre nuove tasse. La seconda ragione è invece che con l'avvento del governo Monti, e le rivelazioni delle "presunte verità", in pochissimo tempo abbiamo avuto: innalzamento delle tasse, crisi di panico nei consumatori e nuova fase di recessione. Inoltre lo spread è rimasto ai livelli di un paio di mesi fa e le agenzie di rating hanno operato un nuovo declassamento sia al nostro Paese, sia a mezza Europa, ma anche al Fondo salva Stati. Insomma, un fallimento totale che dimostra peraltro come il governo di centrodestra, legittimamente eletto dal popolo, non c'entrava assolutamente nulla con la congiuntura sfavorevole, ma anzi aveva preso tutte le contromisure necessarie per affrontare la crisi senza deprimere l'economia ed i consumi. Sono ormai certificate invece le gravi responsabilità dei principali partener europei, Germania e Francia, che hanno preteso, sbagliando, di dettare la linea economica dell'Ue. Tutto ciò premesso ci preme sottolineare però che né i mercati internazionali, né le agenzie di rating, dovrebbero al momento stare in cima alle preoccupazioni dei cittadini, soprattutto del nord. La Padania, ovvero la parte più produttiva del Paese, ha infatti sempre la possibilità di poter venire fuori da questa difficile situazione ma a condizione di non dovere pagare dazio al governo centrale! Ecco perché ciò che più preoccupa è la miopia dei tre segretari di partito Alfano-Bersani-Casini, ai quali si aggiunge un Di Pietro "double-face" (che prima approva la fiducia al governo Monti e poi ne prende le distanze), che tengono a galla un governo neo centralista e inconcludente, senza rendersi conto che le sue "ricette" economiche ci ridurranno tutti in "braghe di tela". Si parla tanto di liberalizzazioni ma a vantaggio di chi? Può bastare qualche licenza in più di taxi, e qualche parafarmacia, a favorire la crescita e risolvere la crisi che stiamo vivendo? Assolutamente no. Più che equità e sviluppo a noi pare che questo governo stia provocando povertà e depressione, e non solo in senso economico. Ecco perché prima vanno via, Monti e i suoi ministri, e prima rendono due servizi essenziali: il primo alla democrazia, riportando a Palazzo Chigi un governo legittimato dal voto popolare; il secondo all'economia, scongiurando l'adozione di nuovi provvedimenti che non servono alla crescita ma alimentano soltanto lo scontro sociale.