Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, gennaio 12, 2010

IMMIGRAZIONE, CHE C'ENTRA LA SOLIDARIETA' CON L'ILLEGALITA'?

di Giacomo Stucchi

Sul piano politico la conseguenza più grave dei fatti di Rosarno è l’atteggiamento di una parte della sinistra, e della stampa ad essa favorevole, che continua nel consueto giochetto dello scarica barile delle responsabilità. Il tentativo, infatti, è quello di attribuirle al governo in carica, e in primis al titolare del ministero dell’Interno Roberto Maroni, per i disordini di questi giorni. Gli scontri in Calabria, invece, non c’entrano nulla con la politica dell’Esecutivo sul fronte dell’immigrazione ma semmai hanno la loro origine nella situazione di illegalità esistente in quella regione, contro la quale le amministrazioni locali di centrosinistra non hanno fatto nulla. Il ghetto di Rosarno infatti non nasce certo negli ultimi anni, ma è il frutto dell’utilizzo nelle campagne di una manovalanza a basso prezzo che a livello locale è sempre stato tollerato da tutti. Come si può quindi attribuire al governo la colpa per una situazione che invece, oltre ad essere pregressa, è stata favorita dalla negligenza altrui? Ma c’è di più. Una stampa politicamente schierata, e quindi in mala fede, unitamente a una parte dell’opposizione di centrosinistra, non perde occasione per attribuire alla Lega Nord le solite patenti di razzismo tutte le volte che il Carroccio, in Parlamento o in altre sedi, prende posizione sugli immigrati o si fa promotore di provvedimenti concreti che mirano a garantire il rispetto della legalità e la sicurezza di tutti i cittadini. Se il nostro obiettivo di lotta senza quartiere a qualsiasi forma di illegalità, che peraltro si sta concretizzando anche nell’azzeramento di molte organizzazioni criminali proprio nel sud del Paese, può dare fastidio a coloro che invece sono abituati a conviverci, non si tratta di un nostro problema ma soprattutto non c’entra nulla il razzismo e la xenofobia. Tanto è vero che la rivolta degli immigrati non è avvenuta al nord, dove la Lega ha i suoi maggiori consensi elettorali e amministra centinaia di città, ma al sud. Dalle nostre parti infatti molti immigrati, oltre a lavorare in regola, contribuiscono alla crescita delle aziende che li impiegano e si sono perfettamente integrati, al punto che i più fortunati hanno potuto anche comprarsi una casa. Non vogliamo fare di tutta un’erba un fascio, ma è innegabile che i malesseri e le tensioni sociali allignano e proliferano laddove c’è l’illegalità diffusa. Ecco perché la tolleranza e la solidarietà non devono essere confuse con altri aspetti. Chi va in piazza per manifestare la propria vicinanza agli immigrati, deve quindi essere consapevole che senza la legalità, e il rispetto delle più elementari norme di civile convivenza, non si può accogliere nessuno senza mettere a rischio la sicurezza comune. Si tratta di un punto imprescindibile, condiviso dalla maggioranza dei cittadini, rispetto al quale non arretreremo mai di un millimetro.