Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

lunedì, dicembre 28, 2015

28/12/15 - ‎Berghemfrecc‬






martedì, dicembre 22, 2015

QUEI DIRITTI VIOLATI DAI GOVERNI PD

di Giacomo Stucchi
Prima con la legge Fornero, che ha cancellato il diritto di chi avrebbe dovuto andare in pensione dopo tanti anni di lavoro, poi con il decreto del governo Renzi che, in una notte, ha tolto il diritto dei risparmiatori a poter contare sui propri risparmi frutto dei sacrifici di una vita, il denominatore comune dei governi Pd è sempre quello di violare diritti acquisiti. Ma i casi citati sono solo la punta di un iceberg fatto di bugie. Dalle politiche sul lavoro a quelle sociali, dalle elargizioni elettorali di bonus, che poi i contribuenti hanno restituito con gli interessi sotto forma di altre tassazioni (per esempio quelle immobiliari), alle tante altre promesse non mantenute, il governo Renzi non ha precedenti per menzogne e reticenze. Una condotta che non sta certo contribuendo a rinsaldare il rapporto di fiducia tra l’opinione pubblica e le istituzioni, tutt’altro. Dopo aver demolito con un’aberrante politica fiscale, il mercato immobiliare, il premier e i suoi ministri hanno ora fatto a pezzi un altro caposaldo della nostra economia, quello del risparmio. In una notte l’ex sindaco di Firenze, che guida il Paese senza essere mai stato eletto, ha distrutto una grande forza del nostro sistema, qual è sempre stata quella rappresentata dalla capacità di risparmio dei cittadini. La vicenda delle quattro banche salvate in extremis, ma a scapito dei piccoli risparmiatori, è emblematica. Testimonia la totale incapacità e noncuranza di governi, con dentro il Pd, troppo attenti a tutelare gli interessi dei più forti e per niente propensi a garantire i più deboli. Renzi pensa che approvare l’ennesima legge di Stabilità fatta di marchette ed elargizioni particolari, o andare tra i nostri militari in missione all’estero indossando la divisa, possa restituirgli credibilità ma noi pensiamo che non sia così; e siamo certi che i cittadini, al momento opportuno, sapranno ripagarlo con la sua stessa moneta.

sabato, dicembre 19, 2015

19/12/15 - ZOGNO - Inaugurazione recupero facciate esterne scuole elementari di Zogno.




giovedì, dicembre 17, 2015

17/12/15 - VOGHERA - Incontro pubblico su tradizioni, valori, religione, terrorismo e Islam.


GOVERNO CENTRALISTA "AGEVOLATO" DAI CINQUE STELLE

di Giacomo Stucchi

Se c'è un movimento politico che è sempre stato coerente, dentro e fuori il Parlamento, nel contrastare l’azione del governo Renzi è di certo la Lega Nord. Lo rivendichiamo perché abbiamo sempre incalzato il premier sulle cose concrete da fare e non su questioni di lana caprina. Già all’indomani del suo insediamento a Palazzo Chigi, per esempio, ricordammo a Renzi quanto i governi precedenti avessero dimenticato l’adozione globale dei costi standard, unico rimedio al deleterio incremento della spesa pubblica nel nostro Paese. Una misura cha andava adottata non per fare contenta la Lega ma perché, obiettivamente, si trattava dell’unica soluzione possibile per tenere i conti pubblici sotto controllo e per non creare altro deficit del quale dovranno rispondere le generazioni future. Ma abbiamo ben presto capito che il governo Renzi solo a parole si definiva del cambiamento mentre, nei fatti, rappresentava la continuità ideale con quelli Monti e Letta che lo hanno preceduto. E cioè governi che mirano ad accentuare il centralismo dello Stato, togliendo autonomia alle istituzioni periferiche e adottando tutte le decisioni che contano a livello centrale. Nella politica fiscale, in primo luogo, con un accanimento sulla tassazione immobiliare che non ha precedenti e che assomiglia molto a una vessazione; ma anche sul fronte sociale dove anziché razionalizzare la spesa, per esempio nella sanità, si è preferito procedere con tagli indiscriminati alla qualità dei servizi a scapito della salute dei cittadini. Di qualità dei servizi, del resto, non c’è traccia nemmeno nella legge di Stabilità che contiene le solite mirate elargizioni a fini elettorali ma non risolve nulla dei problemi sul tappeto. Infine, sul piano squisitamente politico, c’è da registrare la novità delle ultime ore che ha visto “i duri e puri” del M5S accordarsi con Renzi per l’elezione dei giudici della Consulta. Dicono che l’accordo non avrà un seguito ma al momento tiene ben incollati alle poltrone sia Renzi sia i grillini.

martedì, dicembre 15, 2015

FISCO SANGUISUGA E GOVERNO INCAPACE

di Giacomo Stucchi
La narrazione renziana di un Paese che sarebbe in ripresa, grazie alle politiche del governo sul fronte dell’economia, fa acqua da tutte le parti. Non solo per i dati ufficiali, come quelli sulla disoccupazione o sui consumi che languono, o per le recenti vicende sui quattro istituti salvati dal decreto del 22 novembre e sulle sventurate implicazioni che il provvedimento ha avuto sui risparmi di migliaia di piccoli risparmiatori, ma soprattutto per come Renzi e i suoi ministri governano. Chi dice, per esempio, che la pressione fiscale è diminuita mente sapendo di mentire. Per capire che non è così basti pensare che con la scadenza fiscale del 16 dicembre i contribuenti, tra ritenute Irpef, Imu, Iva, Tasi, Tari e balzelli vari, versano allo Stato la bellezza di 37,2 miliardi di euro! Insomma, lo Stato è per i cittadini una sanguisuga sotto forma di pressione fiscale che il governo in carica (con il Pd a fare da protagonista) non ha nemmeno provato a diminuire. Com’è ormai tristemente noto tra i suddetti prelievi molto significativo è quello dell'Imu sugli immobili strumentali e sulle seconde case che, complessivamente, fa incassare all'erario e ai Comuni circa 9,6 miliardi; ma si tratta solo del saldo che va ad aggiungersi all’acconto di giugno. E poi nel governo si chiedono come mai l’edilizia, un tempo motore trainante dell’economia del nostro Paese, non riparte! Qui siamo al delirio totale; e basta soffermarsi al pacchetto di emendamenti presentati all’ultimo momento dal governo alla legge di Stabilità, come quello sul fronte sicurezza o della cultura, per capire come la “strategia” dell’esecutivo sia quella di elargire mance e mancette ma non certo di programmare e attuare una seria politica economica, e non solo, in grado di far ripartire davvero il Paese. La verità è che siamo dinanzi all’ennesimo provvedimento arlecchino, con dentro un pò di tutto, con misure in deficit che, per la loro copertura, prevedono anche una clausola di salvaguardia in caso di maggiori spese rispetto alle stime.

domenica, dicembre 13, 2015

13/12/15 - LURANO - Gazebo ‪StopInvasione‬



13/12/15 - BERGAMO - Cerimonia di premiazione della CCIAA


13/12/15 - Pranzo di Natale con Sezione LegaNordPadania di Ponteranica.


venerdì, dicembre 11, 2015

11/12/15 - LOVERE - Incontro con studenti lombardi presso Accademia Tadini



giovedì, dicembre 10, 2015

10/12/15 - Cena della sezione di Cividate al Piano!


IL GOVERNO RENZI MAI DALLA PARTE DEI PIU' DEBOLI


di Giacomo Stucchi

Da un partito di governo, il PD, diviso su tutto, che il prossimo fine settimana ha in programma una miriade di riunioni, manifestazioni e dibattiti, di tutte le correnti possibili, non ci si può certo aspettare la soluzione ai tanti problemi del Paese. A cominciare da una politica di riforma del rapporto tra sistema bancario e risparmiatori, che avrebbe dovuto avere una priorità nell’agenda di governo. Altro che nuovo Senato! Com’è possibile che un governo, che si vanta tanto di aver portato avanti le riforme che servono ai cittadini, non abbia pensato alla necessità di una maggiore trasparenza tra le banche che propongono un investimento e un piccolo risparmiatore che lo sottoscrive? Che i titoli azionari e obbligazionari siano investimenti finanziari che comportano un rischio per chi li sottoscrive è evidente ma nella vicenda delle quattro banche salvate nei giorni scorsi dal governo, sulla quale peraltro sarà il caso di indagare a fondo, per capire come sono andate le cose e per evitare in futuro di commettere gli stessi errori, ci sta tutta l’imperizia del governo in carica. Per mesi la propaganda di Palazzo Chigi ha continuato a dire che l'Europa cambiava verso e, invece, ci troviamo a dover constatare che mentre l’Ue ha autorizzato salvataggi di Stato in Germania e in tanti altri Paesi per le banche, con i soldi pubblici, oggi nel nostro Paese si fanno pagare a migliaia di piccoli risparmiatori le conseguenze di una gestione a dir poco discutibile di alcuni istituti bancari. Il governo avrebbe almeno potuto inserire nel decreto salva banche una norma per condizionare l’aiuto al divieto assoluto di elargire ai dirigenti e ai manager, di quelle banche, stipendi e liquidazioni milionarie, ma nemmeno questo è stato fatto. Si tratta di una situazione intollerabile rispetto alla quale Renzi e i suoi ministri, con l’alibi delle norme stringenti di Bruxelles, se ne fregano della sorte della povera gente e invece di affilare le armi per usarle contro l’Ue risanano i conti disastrati delle banche decotte coi risparmi dei più deboli.

mercoledì, dicembre 09, 2015

AL PD E RENZI NON CREDE PIU' NESSUNO

di Giacomo Stucchi
Mentre il voto regionale in Francia, con l'affermazione del Fronte nazionale di Marine Le Pen, certifica la voglia di cambiamento, nel nostro Paese assistiamo all’ennesimo tentativo del premier di edulcorare i pessimi risultati del suo governo. Ma a giudicare dal fallimento dei banchetti del Pd nelle piazze, che hanno visto la presenza più di deputati dem che non di cittadini interessati alla politica di quel partito, sono rimasti in pochi a credere alle promesse del premier. Del resto, sul fronte dell’economia, la crescita del Paese continua a essere da “zero virgola” e la disoccupazione rimane altissima, addirittura drammatica quella giovanile. Il fatto è che i dati economici danno ragione alla Lega Nord; e dicono chiaramente quanto sia necessario, per esempio, mettere mano alla legge Fornero per invertire la rotta. Analisti e osservatori, vicini alla sinistra, oggi si interrogano sul perché sia davvero un'impresa per un giovane trovare un lavoro. Ma dov’erano quando nel 2011 sostenevamo, a ragione, che mandando la gente in pensione più tardi per forza di cose si sarebbe penalizzato l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro? Non ci volevano, inoltre, le rivelazioni del presidente dell’Inps, Tito Boeri, per scoprire che il futuro da pensionati dei giovani di oggi sarà più gramo dei loro padri. Noi lo abbiamo sempre detto; e aggiungiamo che il sistema non potrà reggere negli anni futuri perchè, quando andranno in pensione i lavoratori di oggi, con trattamenti del tutto inadeguati, tutta l’economia non potrà che risentirne negativamente. Ecco perchè bisogna immediatamente cambiare la legge Fornero, altro che Jobs act. Un provvedimento, quest’ultimo, che ha avuto scarsi risultati ma che adesso richiede tanti miliardi per far fronte agli impegni presi dal governo, con gli sgravi alle imprese. E nel Pd pensano ai banchetti!

martedì, dicembre 01, 2015

RENZI CONFIDA SOLO NELLO STELLONE

di Giacomo Stucchi
Lo avevamo detto qualche settimana fa in occasione della presentazione della Legge di stabilità, illustrata peraltro prima alla stampa e poi al Parlamento, che le previsioni della manovra erano fondate sull'argilla. Adesso, che tale previsione potrebbe purtroppo avverarsi, il governo corre ai ripari per spiegare all'opinione pubblica che le eventuali errate previsioni sulla crescita e sul rapporto debito-Pil sono da imputare alle conseguenze delle azioni terroristiche in Europa. In realtà, prescindendo dagli eventi drammatici degli ultimi giorni, c'è una buona dose di approssimazione del governo sulle previsioni sballate; e speriamo tanto che non siano confermate per non influire sulle tasche dei contribuenti. I quali, ancora una volta, potrebbero subire le conseguenze di scelte governative sbagliate. Si è parlato tanto di diminuzione della pressione fiscale ma Renzi, al di là della propaganda e delle belle parole, non ha mai spiegato come raggiungere tale obiettivo. L’unico modo per farlo sarebbe stato quello di una seria politica di revisione della spesa pubblica a livello centrale, ma su questo fronte il governo Renzi è uno specialista nel fare orecchio da mercante; e nell’utilizzare male i soldi pubblici impiegandoli, per esempio, più per salvare alcune banche che non per tutelare piccoli azionisti, obbligazionisti e correntisti che, in una notte, hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita. La verità è che la spending review rimarrà ancora nel limbo delle buone intenzioni di questo governo, così come degli altri a trazione Pd che lo hanno preceduto. Di sicuro, invece, c’è che tra pochi giorni i contribuenti dovranno mettere mano al loro portafogli per pagare le tasse sulla casa: l'Imu e la Tasi , che nel 2014 hanno comportato versamenti per ben 25 miliardi di euro, contro i 9 che pesava l'ICI fino al 2011. Le prospettive, per il 2015, sono di raggiungere e superare la mostruosa cifra di 26 miliardi di euro. Una montagna di denaro che affluirà nelle casse delle Stato e che sarà utilizzata da un governo capace di guardare non oltre il proprio naso, e di confidare nello stellone.