sabato, maggio 31, 2014
giovedì, maggio 29, 2014
martedì, maggio 27, 2014
AVANTI PER LA NOSTRA STRADA
di Giacomo Stucchi
La Lega Nord c'è! E chi si apprestava a celebrarne la scomparsa è rimasto deluso. Ci davano fuori dai giochi e invece siamo la quarta forza politica del Paese. Dalla tornata elettorale, che si concluderà solo coi ballottaggi nei Comuni, in alcuni dei quali candidati della Lega sono in corsa per la carica di primo cittadino, viene fuori però un quadro politico complesso. Se, e come, una nuova coalizione di centrodestra prenderà forma è di certo ancora presto per dirlo, ma la Lega ha progetti chiari, per contrastare non solo il centrosinistra, ma soprattutto quei poteri più o meno occulti che la fanno da padrona nel Paese, sfruttando la debolezza della politica. A partire dall’euro, ma anche sulle riforme istituzionali e su altre questioni che i nostri quesiti referendari hanno portato all’attenzione di tutti. In tal senso, il fatto che Berlusconi nei prossimi giorni potrebbe firmare qualcuno dei nostri referendum è di certo un segnale positivo. Renzi ha promesso tanto e il risultato delle elezioni quindi non è dipeso dalle cose che egli ha già fatto, ma da quelle che dovrà ancora fare. Ma se le promesse fatte non dovessero essere mantenute i voti ottenuti dal premier potrebbero volgersi altrove in brevissimo tempo. Per questo è fondamentale che la Lega, unica forza politica che ha saputo parlare chiaro ai cittadini assumendo posizioni nette, non arretri di un millimetro e vada avanti sulla sua strada. Come abbiamo sempre fatto, dentro e fuori il Parlamento, valuteremo l'operato del governo sulle cose concrete, senza sudditanze psicologiche di alcun tipo.
venerdì, maggio 23, 2014
giovedì, maggio 22, 2014
LA PARABOLA RENZIANA GIA' NELLA FASE DISCENDENTE
di Giacomo Stucchi
Il Pil negativo nel primo trimestre dell’anno e la risalita del differenziale tra Btp decennali e omologhi tedeschi, con conseguente risalita dei tassi d’interesse, sembrano chiari segnali che sul mercato del debito, e non solo, la parabola renziana è già discendente. Sono bastati pochi mesi per rendere evidente a tutti come le promesse del premier, già disattese per quanto riguarda i tempi di realizzazione, hanno della fondamenta molto fragili e scarsissime probabilità di essere mantenute. Lo stesso Renzi del resto appare ondivago, un giorno dice che anche con un risultato delle elezioni europee al di sotto delle aspettative, per il Pd (e quindi per il governo), egli comunque resterebbe al suo posto; un altro, invece, che una mancata vittoria non può che tradursi in un ostacolo alle riforme e che se questo dovesse accadere lui passerebbe la mano. Insomma, il campionario di dichiarazioni è ampio ma la verità è che il voto di domenica prossima ha certamente un’importanza politica, a maggior ragione per un premier che è diventato tale a seguito di una manovra di palazzo e senza passare per le urne. Tuttavia, sia il bonus elettorale degli 80 euro, sia le vane promesse su mirabolanti riforme (puntualmente smentite nei tempi; e in buona sostanza ferme al palo) sembrano non avere sortito l’effetto di trascinamento sperato da Renzi. E allora vai con le menzogne, come quella, clamorosa, ribadita ancora nelle ultime ore dal ministro del Lavoro Poletti, secondo la quale in caso di vittoria di chi critica gli stringenti parametri di Bruxelles c'è il rischio che lo spread possa salire. Ma per favore! La verità è che il governo “del fare” sino ad oggi non ne ha azzeccata una, continuando peraltro nel solco delle scelte sbagliate iniziate da Monti e proseguite da Letta. Una continuità deleteria che è giunto il momento di interrompere votando Lega Nord domenica prossima; per cambiare davvero, a cominciare dall’Europa.
martedì, maggio 20, 2014
RENZI PEGGIO DI LETTA
di Giacomo Stucchi
Il governo Renzi alza la bandiera bianca sulle promesse di efficienza ed equità fiscale e si comporta peggio di chi lo ha preceduto. Impegnato a promettere ai cittadini bonus vari e mezze riforme, al premier devono essere “sfuggite” le questioni importanti e adesso tutti i nodi stanno venendo al pettine. Le coperture finanziarie, a cominciare da quelle sugli 80 euro, sono tutte sballate e se anche il secondo trimestre di quest’anno dovesse registrare un altro calo del Pil sarebbero dolori per tutti. Nessuno auspica questo scenario, ma nelle scorse settimane abbiamo scritto più volte che le previsioni del governo si basavano su congiunture, interne ed esterne, troppo aleatorie e non occorreva certo consultare la Sibilla per immaginare che le bugie renziane avrebbero avuto le gambe veramente corte. La verità è che se il trend negativo sulla produzione di ricchezza del Paese dovesse registrare il segno meno anche nei prossimi mesi, una manovra correttiva diventerebbe inevitabile e con essa nuove tasse per tutti. Per scongiurare questa ipotesi e porre un freno alla spesa pubblica la Lega Nord, già con il governo Letta e poi con quello Renzi, ha sempre chiesto agli esecutivi in carica un'accelerazione sull’adozione dei costi standard, non solo nella sanità ma in tutta la pubblica amministrazione; ma l’esortazione è rimasta vox clamantis in deserto e presto ne potremmo pagare le conseguenze. Non va meglio sul fronte della tassazione immobiliare. Dopo i disastri di Letta sull’Imu era davvero difficile fare peggio dell’anno scorso, ma Renzi, per la verità senza sorprenderci, c’è riuscito a pieno! Anche sulla casa infatti il caos è totale e l’annuncio del rinvio al 16 settembre del pagamento della Tasi non semplifica certo le cose. Insomma, ci risiamo: ai governi a guida Pd proprio non riesce di fare bene i conti, un motivo in più per non votare questo partito alle elezioni di domenica prossima e dare invece fiducia alla Lega Nord.