Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

sabato, giugno 29, 2013

SPIRANO - 29/06/13 - FESTA LEGA NORD






29/06/13 - CONGRESSO PROVINCIALE




giovedì, giugno 27, 2013

LETTA PEGGIO DI MONTI

di Giacomo Stucchi

Pensavamo di avere visto già tutto, in peggio, con il governo Monti e invece dobbiamo ricrederci perché il governo Letta è riuscito ad andare oltre. Al netto di tutti gli approfondimenti e i chiarimenti necessari le misure adottate da Palazzo Chigi ci lasciano molto preoccupati. Non ci rassicurano per niente inoltre le dichiarazioni del premier rilasciate ai giornalisti a Bruxelles secondo le quali “non ci sono aumenti di tasse”. Per congelare l'Iva, vedremo se per tre o sei mesi,  il governo  aumenta l'acconto Irpef, stanga le sigarette elettroniche e fa pagare di più le imprese. Insomma è chiaro a tutti che ad essere penalizzati saranno lavoratori autonomi ma anche piccole e medie imprese.  Sul fronte degli incentivi all’occupazione invece, pur prendendo atto delle tabelle diffuse dall’ISTAT in occasione di un’audizione alla Camera, che prevedono in 4,4  milioni di giovani i potenziali interessati dagli sgravi di 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato, secondo quanto previsto dal pacchetto Giovannini, e che tra questi 877 mila sono i disoccupati, non c’è dubbio che l’obiettivo del governo è quello di incentivare soprattutto il lavoro al sud tralasciando quasi del tutto il Nord come se da noi  gli effetti della crisi non ci fossero. Ma c’è di più. A nostro avviso infatti, prescindendo dall’ampiezza della platea dei possibili beneficiari degli incentivi per l’assunzione stabile, rimane incomprensibile avere considerato per tali benefici solo gli under 29 e gli over 50. Escludendo  totalmente cioè  tutte le altre fasce di età, come se queste non esistessero e, soprattutto, come se queste non avessero i problemi più seri.   Proprio tra i quarantenni e cinquantenni disoccupati, con figli a carico e magari una rata del mutuo da pagare, infatti, ci stanno le condizioni sociali più disperate. Dinanzi a tutto questo il governo Letta, come lo struzzo,  nasconde la testa sotto la sabbia e fa finta di non vedere. Come già fece la Fornero con la sua sciagurata riforma delle pensioni (che provocò  la nascita di una nuova categoria di svantaggiati, gli esodati) adesso si corre il rischio di creare una nuova classe sociale di discriminati, questa volta dagli incentivi all’occupazione, alla quale bisognerà poi venire incontro.

mercoledì, giugno 26, 2013

NON CI IMMOLIAMO SULL’ALTARE DEL RIGORISMO EUROPEO

di Giacomo Stucchi

L’auspicio espresso dal Presidente Giorgio Napolitano di una maggiore “continuità nell'istituzione governo” è del tutto condivisibile. La stabilità di governo però, oltre ad essere un valore aggiunto, e direi anche condizione indispensabile soprattutto in un sistema politico e istituzionale farraginoso come il nostro, non può essere fine a se stessa. In altre parole, un governo per legittimare la sua “continuità” deve anche fare delle cose buone per i cittadini, perché altrimenti non si capisce cosa ci stia a fare. Una domanda che sorge spontanea nel caso del governo Letta che, a quasi due mesi dal suo insediamento, è già deficitario su molti fronti. Nessuno chiede miracoli, tanto più in una situazione economicamente difficile qual è quella che viviamo da due o tre anni, ma proprio per questa ragione la prima cosa da fare, a nostro avviso, è quella di invertire subito la tendenza con cose concrete. Il balletto su Iva, Imu, riforma del lavoro e quant’altro, nel quale è costantemente impegnato il governo, non serve a niente. Aumentare di un altro punto l’Iva, peraltro, non porterà più soldi nelle casse pubbliche ma farà crollare ancora di più i consumi. Siamo in una settimana cruciale per il governo che vede l’accumularsi di molte scadenze su più fronti, tra cui quello del pacchetto di interventi sul lavoro. Dalle anticipazioni che trapelano, però, l’impressione è che le risorse che il governo prevede a sostegno dell’occupazione siano davvero troppo poche e destinate ad una platea molto ristretta del complesso mercato del lavoro. All’interno del quale ad essere penalizzati sono certamente i giovani ma anche quarantenni e cinquantenni che se perdono il lavoro rimangono fuori da tutto e per giunta in mezzo al guado: troppo avanti con l’età per inventarsi un altro lavoro e troppo giovani per guardare alla pensione. Dinanzi a questi problemi serve un governo con un piglio deciso, che faccia valere le nostre ragioni a Bruxelles e che dica una volta per tutte che senza il taglio della tasse si muore e che noi non abbiamo nessuna intenzione di immolarci sull’altare del rigorismo europeo.

martedì, giugno 25, 2013

STRASBURGO - 25/06/13 - CONSIGLIO D'EUROPA











lunedì, giugno 24, 2013

ZOGNO - 24/06/13 - Abbattimento dell'ultimo diaframma nella pima galleria della "Variante di Zogno"




giovedì, giugno 20, 2013

UN GOVERNO ILLUSIONISTA

di Giacomo Stucchi

Sulle dichiarazioni fatte del presidente del Consiglio Letta in un  incontro con la stampa estera, con le quali il premier ha detto che “ci sono tutte le condizioni per applicare il programma” ma anche   di  non vedere elezioni a breve ma piuttosto un  “governo stabile e concentrato sui suoi obiettivi”,  l’impressione è che esse servano  più ad esorcizzare eventuali scossoni di varia natura al governo che non a fotografare la situazione esistente. Allo stato delle cose infatti è difficile  fare delle previsioni sul destino del governo, appeso com’è tanto  alle vicende giudiziarie del Cavaliere, quanto alla sua scarsa propensione a risolvere le molte questioni sul tappeto. Il punto  è proprio questo. Sia il premier sia il suo esecutivo hanno infatti sempre navigato a vista e i provvedimenti, pochi e blandi, sino ad oggi adottati non hanno  di certo aggiunto linfa vitale né alla vita del governo né all’efficacia della sua azione.  Che ogni giorno di più, peraltro, si caratterizza  per la politica del dire e non certo per quella del fare. Con l’aggravante che quelle poche decisioni assunte  hanno creato più problemi che soluzioni. Basti pensare all’incertezza esistente sul fronte dei  trasferimenti agli enti locali che, unitamente  alla sospensione del pagamento dell’Imu sulla prima casa,  potrebbero avere come conseguenza quella di  costringere molti  Comuni ad andare avanti con anticipazioni di cassa. Nell’attesa che il governo si decida,  agli enti locali non resta quindi che scegliere se rinviare  l’approvazione  dei loro bilanci,  avendo nel frattempo l’esecutivo provveduto a  posticiparne il termine dal 30 giugno al 30 settembre,  o procedere all’approvazione dello strumento contabile sulla base di semplici stime. In entrambi i casi per i cittadini non si tratta certo di belle notizie.  Oltre ai tecnicismi, però,  la verità è che il governo Letta sta dando ai contribuenti solo l’illusione  di non pagare la prima rata sull’Imu, della quale se ne riparlerà infatti soltanto alla fine dell’estate.  

ZOGNO - 20/06/13 - FESTA LEGA NORD






mercoledì, giugno 19, 2013

OSIO SOTTO - 19/06/13 - FESTA LEGA NORD




martedì, giugno 18, 2013

18/06/13 - UN CAFFE' CON..SU SKY TG24

http://video.sky.it/news/politica/lega_nord_stucchi_nessuno_auspica_che_bossi_vada_via/v162749.vid

SULL'UE IL CAVALIERE GUARDA ALLA LEGA NORD

di Giacomo Stucchi

Berlusconi a Pontida ha fatto un discorso di carattere generale nel contesto del quale ha anche ipotizzato  il superamento del tetto del 3% di deficit/Pil imposto  da Bruxelles, per evitare il collasso della nostra economia. Il suo intervento da certa stampa è stato molto enfatizzato, facendo peraltro riferimento solo al passaggio sull’Ue, dimenticando però  la circostanza che gli unici ad opporsi a un'Europa accentratrice e poco democratica è stata da sempre la Lega Nord, tanto da essere tacciata come antieuropea. Va bene l'Europa, ma non si può morire d'Europa. Non è un caso se il Cavaliere abbia scelto per il suo intervento proprio il Nord e la presenza del nostro Segretario federale e presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. L’ex premier sa perfettamente di trovare nella Lega Nord degli interlocutori attenti e  credibili sui temi dell’economia in generale, ma anche sul fronte di una maggiore autonomia dai vincoli che l’Ue da sempre impone. Per questo fanno un po’ sorridere le ipotesi stravaganti di osservatori di parte che da qualche tempo analizzano e auspicanorotture dell’asse del Nord tra Carroccio e Pdl, che sicuramente non ci saranno, fino a quando gli obiettivi del Carroccio saranno condivisi. Le larghe intese, a cui la Lega Nord sia ben chiaro non partecipa, non rappresentano una soluzione di lungo periodo. Il tanto atteso decreto “del fare”, a parte la condivisione di qualche nostra proposta, per il Nord, poche in verità prese in considerazione, non sembra essere una grande svolta. D’altronde, le varie anime del Pd  appaiono più impegnate nelle loro  vicende congressuali  che non in un serio appoggio al premier e alle sue politiche economiche. Per loro Letta è una pedina nella stanza dei bottoni in attesa che nel partito si decida davvero a chi dare le leve di comando. Non ancora pervenuto poi, sul fronte M5S, alcuna iniziativa degna di nota. Un fatto del quale hanno ormai preso atto i molti elettori persi per strada dal movimento.

ROMA- 18/06/13 - Presentazione del Nuovo Sito Internet del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza


lunedì, giugno 17, 2013

VERDELLO - 15/06/13 - Inaugurazione nuova ala Scuola Materna Paolo VI






sabato, giugno 15, 2013

VERDELLO - 15/06/13 - Festa popolare




GANDOSSO - 15/06/13 - Inaugurazione impianti sportivi "Pamela Rota"





giovedì, giugno 13, 2013

LA STRADA STRETTA DEL GOVERNO LETTA

di Giacomo Stucchi

L’approvazione da parte del governo di misure drastiche, dal rinvio dell’aumento IVA all’abolizione dell’IMU sulla prima casa, darebbe ossigeno ai cittadini ma potrebbe collocare il governo fuori dalle direttive europee in materia di rigore economico sui conti pubblici. A maggior ragione dopo il bollettino della Banca centrale europea nel quale è stato messo nero su bianco un chiaro monito al nostro governo che deve "attenersi con rigore al percorso di moderazione del disavanzo specificato nell'aggiornamento per il 2013" al suo programma di stabilità, affinché "non venga di nuovo superato il valore di riferimento del 3% di deficit/Pil”. Ma la Bce va oltre spiegando che il risanamento di bilancio "più graduale" indicato nel nuovo programma di stabilità presenta "rischi" rappresentati da "un'evoluzione macroeconomica peggiore delle aspettative" e "un rallentamento delle entrate rispetto alle dinamiche ipotizzate nonché maggiori spese". Insomma, un messaggio chiaro al governo di non pensare troppo ad un allentamento delle politiche di rigore imposte da Bruxelles, un'entità fredda e spesso cinica più attenta ai numeri che alle persone. Questo appare chiaramente come un inevitabile condizionamento al premier Letta, che ha davanti a sé una strada sempre più stretta, ma che deve essere in grado di dimostrare che l'Europa non è un dogma. Le esigenze delle famiglie e dei titolari di impresa che non riescono più ad andare avanti, e la coperta troppo corta delle risorse pubbliche che non bastano a risolvere tutte le questioni sul tappeto, costituiscono il vero banco di prova che il governo ha dinanzi a sé. Per non "morire d'Europa" all’esecutivo Letta non resta che accelerare sulla strada dei fabbisogni standard, unica soluzione per recuperare risorse preziose in grado di risollevare l’economia, a cominciare dall'attuazione di scelte in grado di creare nuovi posti di lavoro. Chi dice il contrario mente, e spesso per interesse. Lo ripeto, anche alla luce del dibattito di ieri sulle imposte in Senato con il Ministro Saccomanni: non esistono soluzioni alternative ai costi standard che permettano di ottenere adeguati risparmi da investire in misure in favore della ripresa. Se questa consapevolezza, condivisa anche dal Ministro Delrio, sia più o meno diffusa tra i componenti dell'esecutivo lo scopriremo presto, quando saranno pubbliche le misure che verranno adottate nel prossimo Consiglio dei ministri con il varo del cosiddetto “decreto del fare”.


martedì, giugno 11, 2013

SULL' IMU INCERTEZZA DA INCUBO

di Giacomo Stucchi

Bisogna davvero che si mettano d’accordo nel governo Letta su quali provvedimenti adottare e in che tempi. Sull’IMU, purtroppo, anziché fare chiarezza si continua a stare in una confusione da incubo, mentre peraltro sta già arrivando nella case dei cittadini il primo avviso di pagamento della Tares. Un’imposizione fiscale che, nel caso di capannoni o locali destinati ad attività produttiva, rischia di mettere definitivamente KO le poche imprese rimaste ancora a combattere il forte vento della crisi. In questo quadro già drammatico non aiutano certo le ultime dichiarazioni del titolare di via XX settembre Fabrizio Saccomanni che ha parlato di una rimodulazione della tassa sulla prima casa e non di abolizione. Una presa di posizione che non è piaciuta al capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, che infatti ha invitato il ministro “ad attenersi alle indicazioni della maggioranza”. Insomma un botta e risposta, al quale si sono poi aggiunte le dichiarazioni di altri esponenti del Pdl, che la dice lunga sul clima di incertezza che regna sovrano a Palazzo Chigi e dintorni. Con questo andazzo non si va da nessuna parte. Anche perché all’innata incapacità di questo governo ad agire sulle cose concrete da fare, si aggiunge adesso anche un clima per niente facile dovuto all’esito delle elezioni comunali che potrebbe condizionare, non poco, l’azione di governo. Ecco perché non sono per niente azzardate le previsioni pessimistiche del segretario federale e presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ipotizza una breve durata per l’esecutivo e un suo possibile capolinea già l’anno prossimo. Previsione a parte, però, il punto è che sull’IMU, così come sul previsto aumento dell’IVA, non si può continuare a menare il can per l’aia. Anche perché si parla tanto di abolizione della tassa sulla prima casa ma nel frattempo i Comuni, per sopravvivere, si sono trovati costretti ad elevare al massimo le aliquote sulle seconde case, mettendo in seria difficoltà i piccoli proprietari, magari di una casetta per le vacanze, divenuta nel frattempo troppo onerosa.



sabato, giugno 08, 2013

OSIO SOTTO - 08/06/13 - INAUGURAZIONE PARCO FOVOLTAICO





venerdì, giugno 07, 2013

VERDELLO - 07/06/13 - FESTA DELLE ASSOCIAZIONI