Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, dicembre 28, 2012

28/12/12 - Bèrghem Frècc







giovedì, dicembre 20, 2012

SI RESTITUISCA ALLE FAMIGLIE IL GETTITO IMU IN ECCEDENZA

di Giacomo Stucchi

Può una tassa sulla proprietà degli immobili diventare il simbolo di una politica governativa profondamente iniqua e vessatoria? Si, se quella tassa si chiama IMU ed è stata introdotta con le modalità previste dal governo Monti. Vogliono far credere all'opinione pubblica che sulla suddetta imposta il governo tecnico non ha colpe, essendosi limitato solo ad anticipare una tassa pensata dal governo precedente. In verità le cose non stanno proprio così e per questo non ci stancheremo mai di smentire certe affermazioni. L'IMU pensata dal governo di centrodestra, infatti, non riguardava la prima casa, rientrava nell'ambito di una riforma sul federalismo fiscale che lasciava più soldi ai Comuni e comunque sarebbe entrata in vigore solo nel 2014. L'IMU di Monti invece ha colpito la prima casa; per il gioco combinato di aliquote, sistemi di rivalutazione dei valori immobiliari e moltiplicatori è diventata molto onerosa; e infine, anche se l’introito della prima casa è rimasto ai Comuni, mentre il resto è stato diviso tra i Comuni e lo Stato, a conti fatti, rispetto al gettito dell'Ici ai Comuni sono rimasti meno soldi. Ecco spiegato perché la maggior parte dei sindaci sono stati costretti ad applicare l'aliquota massima, soprattutto per gli immobili diversi dalla prima casa. Insomma, l'IMU del governo Berlusconi non ha niente a che vedere con quella del governo tecnico-sanguisuga! Forse era questa l'equità alla quale il premier si riferiva quando si insediò a Palazzo Chigi: più tasse per tutti! Ma c'è tempo e modo di rimediare. Se davvero infatti il premier e i suoi ministri avessero a cuore le sorti delle famiglie in difficoltà dovrebbero subito rendere noto il gettito ricavato dall'Imu e qualora lo stesso fosse in esubero rispetto alle previsioni, come ormai molte stime lasciano pensare, restituire immediatamente l'eccedenza alle famiglie, almeno a quelle proprietarie solo della casa in cui vivono, o con redditi bassi (20 o 30 mila euro annui), o che abbiano un mutuo a carico. Sarebbe questo, finalmente, un chiaro segnale di equità. Ma equità e verità, ormai si è capito, non sono prerogative di questo esecutivo. I cui componenti adesso sono maledettamente impegnati a conservare la cadrega anche nella prossima legislatura. Monti e i suoi nuovi compagni di viaggio, da Casini a Montezemolo, da Fini (forse) a Riccardi, hanno già in mente il loro progetto politico: fare da stampella governativa al duo Bersani-Vendola, che già si sente padrone di tutto. Possiamo, purtroppo, immaginare cosa significherebbe per i cittadini e per il nord una simile accoppiata al governo. Continueremmo a subire, in nome della solita politica di rigore in chiave europea, una nuova stagione di tasse e gabelle allo scopo di arricchire il forziere romano, che a sua volta continuerebbe ad elargire a piene mani nel più classico stile assistenzialista e centralista da prima Repubblica. Per scongiurare tale sciagurata evenienza bisogna quindi dare più forza alla Lega, per farla diventare Movimento egemone del Nord!

martedì, dicembre 18, 2012

ALTRO CHE TECNICI, QUESTI PENSANO SOLO CHE POLTRONE

di Giacomo Stucchi

Ma non doveva essere, quello dei professori, un governo tecnico, insensibile ai richiami della politica e assolutamente al di sopra delle parti? Come mai, allora, Monti passa più tempo a pensare al suo futuro politico che non a rimediare ai disastri sociali ed economici provocati dai suoi provvedimenti? La realtà è che questo governo di tecnico ha avuto solo la pervicacia con la quale ha perseguitato i cittadini, costretti a pagare assurde e inique tasse, ma anche le piccole e medie imprese, che in molti casi hanno dovuto chiudere perché non più in grado di andare avanti con un livello di tassazione che prosciuga ogni utile. Il saldo dell'Imu, poi, è stato un duro colpo per milioni di famiglie, l'ultima conseguenza di una politica vessatoria nei loro confronti. Ma che ci faranno mai a Roma con il gettito dell'Imu? Si tratta di ventitré miliardi di euro (secondo le stime ufficiali, ma potrebbero essere molti di più) sottratti ai risparmi dei piccoli proprietari di immobili o alle tredicesime, per quei pochi fortunati che ancora l'hanno avuta, di chi aspetta un anno di lavoro per soddisfare qualche esigenza straordinaria e che invece, grazie a Monti e ai suoi ministri, dovrà rinunciare anche a questo. Si potrebbe pensare che questi soldi vadano a chi ne ha più bisogno e invece no! Cittadini, imprese, enti locali, continuano ad essere le vittime designate di una politica economica che, purtroppo, non ha finito ancora di dispiegare i suoi effetti negativi. Del resto non potrebbe essere diversamente, visto che il presidente del Consiglio "tecnico" e i ministri a lui più vicini, chiamati a Palazzo Chigi per salvare i cittadini dal baratro, negli ultimi giorni sono in tutt'altre faccende affaccendati. I ministri tecnici infatti hanno un gran da fare per trovare il modo di rimanere incollati alla poltrona che evidentemente, in appena un anno di '"occupazione", deve già piacergli parecchio. Altro che tecnici, questi sono dei politici della Prima repubblica camuffati da tecnici! Non c'è un solo ministro che in queste ore si preoccupi di dare, in quel che resta di questa legislatura, almeno un piccolo contributo in favore delle categorie sociali ed economiche più colpite dalla crisi. La stessa legge di stabilità, ultimo atto di questo sciagurato governo, non sfugge al triste destino di tutti gli altri provvedimenti governativi che l'hanno preceduta e che si sono rivelati causa di recessione ma anche pietre tombali per lo sviluppo. Come nel caso dei pensionandi, ai quali è stato negato di godere di un diritto già acquisito, o dei precari del mondo del lavoro, posti in un limbo senza speranze dalle riforme Fornero; o ancora dei sindaci dei comuni virtuosi, che soprattutto al nord hanno le mani legate a causa di un assurdo patto di stabilità, ridotti a gabellieri per conto di Roma ladrona.



sabato, dicembre 15, 2012

BERGAMO - 15/12/12 - Festa dei Natale dell'Associazione Donne Padane



giovedì, dicembre 13, 2012

MAI CON MONTI, HA TUTELATO SOLO LE BANCHE

di Giacomo Stucchi

Difficile dire con certezza se molto di quanto sta accadendo sulla scena politica nelle ultime ore sia frutto della casualità o di una precisa volontà di confondere le acque, anche a rischio però di non discernere più la boutade dalla realtà, la politica (quella seria!) dalle genialate dell'ultima ora. Noi della Lega non siamo mai stati, né mai lo saremo, censori in casa d'altri. Le beghe altrui non ci sono mai interessate, abbiamo ben altri problemi cui pensare (in primis quelli di un Nord massacrato dal governo Monti) che metterci dietro ad altro, ma certo che quando veniamo tirati in ballo inopinatamente e a sproposito non si può restare in silenzio. E' stato detto (inopinatamente e a sproposito, appunto!) che potremmo essere interessati ad appoggiare un futuro esecutivo a guida Monti. E' chiaro a tutti che si tratta di un'affermazione destituita di ogni fondamento. Noi non sappiamo a casa d'altri, ma il nostro Movimento politico (che rappresenta milioni di cittadini padani) ha degli organi statutari che servono, tra l'altro, proprio a decidere la linea politica da seguire. La linea dettata da tali organi, e condivisa da tutto il Movimento, è stata quella di fare opposizione a Monti sin dalla sciagurata nascita del suo governo e non c'è mai stato nulla, negli ultimi tredici mesi, che ha fatto cambiare la nostra posizione, anzi. Mai e poi mai, quindi, la Lega potrebbe tornare indietro su queste posizioni, tanto meno per appoggiare un premier che per quanto ci riguarda ha fatto disastri per i cittadini, e garantito solo gli interessi delle banche di casa nostra e straniere che infatti, non a caso, ne chiedono a gran voce la sua permanenza a Palazzo Chigi. Qualora poi i nostri voti di sfiducia in Parlamento, le nostre incessanti dichiarazioni avverso la politica del Professore, i nostri raduni di piazza, per manifestare il dissenso al governo dei tecnici, fossero sfuggiti a qualcuno, oggi li ribadiamo con forza! Può darsi, ancora, che in casa d'altri in nome delle poltrone istituzionali si possano sacrificare coerenza, battaglie politiche e credibilità personali, per la Lega non è così! Potere andare a testa alta, sempre e comunque, è per noi la cosa più importante e siamo certi di averlo dimostrato facendo, per primi, pulizia anche al nostro interno, senza sconti per nessuno. La nostra forza è la nostra politica, la nostra base, la nostra classe dirigente. Minacciare di far cadere le giunte regionali, dove governiamo con successo, è come andare in guerra con un fucile caricato a salve, non serve a niente! Perché, per stessa ammissione degli alleati, ove la Lega Nord governa lo fa bene e nell'interesse supremo dei cittadini.

13/12/12 - FESTA ASSOCIAZIONE CUORE CON LE ALI - SPIRANO




martedì, dicembre 11, 2012

BERSANI - VENDOLA, PIU' TASSE PER TUTTI


di Giacomo Stucchi

Dalla caduta del governo Berlusconi e dal successivo insediamento di Monti a Palazzo Chigi, con l'appoggio della strana maggioranza costituita da Pd-Pdl e Udc, molta acqua è passata sotto i ponti della politica. In tutto questo periodo la Lega Nord è stata l'unica seria e concreta forza di opposizione al governo dei professori, denunciando da subito, dentro e fuori il Parlamento, le gravissime conseguenze sociali ed economiche che l'approvazione di provvedimenti profondamente vessatori, recessivi e illiberali, avrebbero comportato. Quindi, se a due settimane dal Natale i consumi non decollano non è per caso ma perché le tasse che il governo ha introdotto negli ultimi dodici mesi hanno lasciato pochissimi euro in tasca ai cittadini; se le piccole e medie aziende continuano a licenziare non è perché gli imprenditori hanno smesso di fare il loro mestiere ma perché, tra le altre difficoltà, si sono dovuti confrontare con un governo che non è mai venuto incontro alle loro esigenze. Per avere un'idea del nostro grado di avversità alla cosiddetta agenda Monti basta pensare che nessuno dei provvedimenti così come approvati dai tecnici, dalla riforma delle pensioni a quella del mercato del lavoro, dalla patrimoniale sulla casa (ipocritamente chiamata IMU) a gran parte delle misure contenute nella legge di stabilità (nella quale peraltro adesso stanno confluendo gran parte dei provvedimenti in scadenza), sarebbe mai entrato in un programma di governo targato Lega Nord. Ma c'è di più. Il governo tecnico non solo ha drogato la democrazia, avendo di fatto esautorato un esecutivo legittimamente eletto dal popolo, ma ha anche fatto il gioco di uno dei partiti che lo hanno sostenuto, il Pd, che all'ombra del Professore ha potuto interpretare due ruoli: quello di governo, determinando anche l'adozione di misure tipicamente di sinistra, come la nuova iniqua tassazione sulla casa; e quello di opposizione, promettendo al suo elettorato, che intanto accorreva ai gazebo per le primarie, una maggiore giustizia sociale. Ma adesso che il giochetto è finito, e che le annunciate dimissioni di Monti hanno per fortuna avvicinato il ricorso alle urne, la sinistra deve venire alla scoperto e dire agli elettori cosa intende fare, se mai avesse la possibilità di varcare la soglia della stanza dei bottoni. La sensazione, che di giorno in giorno diviene sempre più certezza, è che il ticket Bersani-Vendola, espressione diretta dei partiti romani e dei loro apparati più consolidati, abbia in serbo per i cittadini solo una nuova raffica di tasse e balzelli, con l'intento di impinguare le casse dello stato centralista ma anche di compiacere un' Europa sempre più a trazione tedesca e sempre meno dei popoli. E contro questo progetto la Lega Nord è pronta a battersi in campagna elettorale.

domenica, dicembre 09, 2012

09/12/12 - Pranzo di Natale Lega Nord Ponteranica







giovedì, dicembre 06, 2012

FINALMENTE MONTI A CASA!

di Giacomo Stucchi

L'astensione del Pdl sull'ennesima fiducia posta dal governo costituisce un indiscutibile fatto politico che, sul piano istituzionale, comporta come conseguenza immediata le dimissioni del premier. In un sistema democratico quando la fiducia del Parlamento viene meno non ci sono più attenuanti per un governo: deve semplicemente andare a casa. Né lo spread né altre emergenze varie possono quindi consentire a Monti di rimanere a Palazzo Chigi un minuto di più. Le regole della democrazia non ammettono deroghe, neppure nei confronti dei governi tecnici e quindi il Professore, preso atto di non avere più la fiducia in Parlamento, deve necessariamente dimettersi. Sul piano politico il nuovo atteggiamento del Pdl nei confronti del governo potrebbe aprire una nuova fase. Il condizionale è d'obbligo perché al momento è difficile prevedere a quali conseguenze possa portare, tanto sui destini del governo e della legislatura, quanto su quello delle alleanze elettorali, la presa di posizione di uno dei principali azionisti di maggioranza di questo governo; tuttavia quanto accaduto rimane una novità della quale la Lega Nord non può che prendere atto con piacere. Se solo il Pdl avesse ascoltato prima i nostri appelli a mollare il governo Monti, forse si sarebbero risparmiati ai cittadini tanti inutili sacrifici. E che siano stati inutili non lo dice solo la Lega Nord ma tutti i dati negativi che fotografano un'economia in profonda crisi. Il Natale 2012 sarà ricordato come uno dei più poveri dal dopoguerra coi cittadini che, secondo Confcommercio, spenderanno il 13,2% in meno delle loro tredicesime per i consumi. Persino l'Imu, il cui gettito secondo le prime stime supererà di molto quello previsto dal governo, sarà per il fisco una vittoria di Pirro, perché in contemporanea calano le altre entrate fiscali, come quella derivante dal gettito dell'Iva, perché nel frattempo l'economia è a pezzi e i consumi sono crollati. Per non parlare poi dei dati sulla disoccupazione che parlano di una società, soprattutto quella giovanile, che ha perso ogni speranza. Dinanzi a tanto sfacelo oggi non è più possibile tergiversare. Il premier deve dimettersi, certamente perché non ha più la fiducia del Parlamento, ma anche perché ha fallito sul piano dell'azione di governo, dall'economia al sociale. A chi ha già lanciato il suo ipocrita 'grido d'allarme' per il rialzo dello spread dovuto ad una presunta connessione con gli ultimi avvenimenti politici, vorremmo ricordare che la stessa emergenza portò, dodici mesi or sono, alla destituzione di un governo democraticamente eletto, salvo però far rimanere lo spread a livelli elevati anche con il governo Monti.

martedì, dicembre 04, 2012

CON L'ELECTION DAY RISARCIMENTO ALLA DEMOCRAZIA

di Giacomo Stucchi

Passata la sbornia mediatica per le primarie del centrosinistra c'è da augurarsi che adesso istituzioni, media e osservatori si concentrino su questioni che negli ultimi tempi sono passate, ingiustamente, in secondo piano. Manca poco al Natale ma in moltissime famiglie, più che al clima di festa, il pensiero va ai pochi risparmi rimasti o alle tredicesime che si volatizzeranno per pagare l'ultima rata dell'Imu. Chi ha permesso che quest'assurda tassazione sulla casa si concretizzasse, contribuendo a fare sprofondare l'economia e costringendo i consumatori a stringere la cinghia nell'unico periodo dell'anno in cui era possibile fare qualche acquisto, ha ora il dovere di fare chiarezza. Monti ha fallito, e ai cittadini di certo non dispiacerebbe se l'esperienza del suo governo volgesse al termine. Stesso destino potrebbe quindi toccare alla legislatura, una volta approvata in Parlamento la legge di stabilità. Insomma, le condizioni istituzionali per far chiudere a breve i battenti dei palazzi romani ci sarebbero davvero tutte ma (almeno per ora) si preferisce andare avanti. Perchè? Portare ancora avanti la legislatura serve solo a perpetrare la sceneggiata sulla riforma delle legge elettorale, che in fondo in fondo nessun partito (tranne la Lega che ha da tempo presentata la sua proposta ispirata alla governabilità e alla massima rappresentanza democratica) vuole cambiare davvero, a Berlusconi per continuare a sfogliare la margherita ("mi candido sì, mi candido no"), a Bersani per consolidare leadership di partito e alleanze elettorali. Insomma, non votare subito per le Politiche serve a tutti tranne che ai cittadini. Ma il tempo dei cincischiamenti è davvero finito ed è giunta l'ora che nei partiti che hanno dato vita alla strana maggioranza si esca allo scoperto sui temi del lavoro, del welfare, degli aiuti alle impresse. La Lega Nord è sempre stata chiara: siamo contro il governo Monti, sin dalla sua nascita, perché si è sempre concentrato sui grandi interessi (dalle assicurazioni alle banche, che ancora oggi non erogano un centesimo a credito che non sia a tassi e condizioni improponibili), tralasciando del tutto quelli legati alle esigenze primarie delle famiglie e delle piccole medie imprese che, soprattutto al nord, chiudono per asfissia combinata da mancanza di credito e da politiche vessatorie. Visto che i partiti della maggioranza in un anno non sono riusciti ad approvare nulla di buono per i cittadini, almeno diano loro la possibilità di votare al più presto. Mettere gli elettori nelle condizioni di porre al più presto la loro scheda nell'urna, magari già a febbraio in un unico turno elettorale con le regionali, servirebbe alla democrazia per risarcirla dello scippo fatto con l'insediamento del governo tecnico, ma anche alle tasche dei contribuenti che risparmierebbero un bel po' di quattrini.

STRASURGO - 04/12/12 - CONSIGLIO D'EUROPA - COMMISSIONE EMIGRAZIONE



domenica, dicembre 02, 2012

GENOVA - 02/12/12 - Manifestazione Lega Nord