venerdì, agosto 31, 2012
mercoledì, agosto 29, 2012
DILETTANTI ALLO SBARAGLIO
di Giacomo Stucchi
E' difficile trovare
il bandolo della matassa in una situazione politica di stallo dove, ad eccezione
della Lega Nord, l'unico partito che ha messo le carte in tavola dichiarando
senza mezzi termini cosa intende fare nel medio periodo, tutte le forze
politiche navigano a vista. Lo fa il Pdl, tormentato com'è tra il desiderio di
accelerare sulla legge elettorale, e quindi sul conseguente ricorso anticipato
alle urne, e la necessità di avere ancora un po' di tempo per dare la
possibilità al Cavaliere di organizzare una nuova proposta politica da offrire
agli elettori. Ma lo fa anche il Pd che, dal canto suo, sembra aver perso da un
bel po' la bussola politica. L'oscillazione del partito di Bersani nella scelta
delle alleanze con le quali affrontare le urne è infatti più simile ad una
visione schizofrenica che non a una strategia politica vera e propria. Dalla
foto di Vasto (CH) alla dichiarazione d'interesse nei confronti dell'Udc di
Casini, dal ritorno di fiamma con il Sel di Vendola agli ultimi scontri con l'ex
alleato Di Pietro, non è difficile immaginare come per un elettore del
centrosinistra sia sempre più difficile capirci qualcosa di quel che succede nel
suo principale partito di riferimento. Tanto più poi che le alleanze poste in
essere a livello territoriale da 'Abc', penso per esempio al caso Sicilia, non
contribuiscono di certo a fare chiarezza. Questo stato confusionale dei partiti
che appoggiano l'esecutivo dei professori si riflette inevitabilmente
sull'azione di governo che invece di venire incontro, e risolvere, le esigenze
dei cittadini continua a concretizzarsi attraverso l'emanazione di provvedimenti
vessatori e recessivi. Come nel caso del decreto sulla sanità, annunciato con
squilli di tromba come già pronto, e sul quale invece il ministro della Salute,
Renato Balduzzi, ha dovuto prendere ancora tempo. Ma non è certo qualche giorno
in più nel varo del provvedimento a preoccuparci, piuttosto lo sono i suoi
contenuti. Come, per esempio, le annunciate nuove misure nei confronti dei
medici di base, o la tassa cosiddetta sulle bollicine, che alla lunga anziché un
vantaggio per lo Stato potrebbe rivelarsi un boomerang se le grosse
multinazionali produttrici di bevande gassose dovessero, per esempio, decidere
di ritirare i loro investimenti nel nostro Paese. Insomma, siamo alle solite!
Tecnici e professori, più che oculati e lungimiranti governati, si rivelano
sempre più dei dilettanti allo sbaraglio e a pagarne le conseguenze sono tutti i
cittadini e in particolare quelli del Nord, la parte più produttiva del Paese.
Per questo motivo è quanto mai opportuno andare avanti sul nostro programma,
esplicitato dal nostro Segretario federale Roberto Maroni, di interlocuzione
continua con il territorio. Si tratta dell'unica strada possibile per difendere
gli interessi del Nord, che intendiamo rappresentare a tutti i livelli, contro
una sciagurata azione di governo quanto mai centralista e inconcludente.
lunedì, agosto 27, 2012
GOVERNO E MAGGIORANZA MIRANO SOLO ALLA CONSERVAZIONE DELLE POLTRONE
di Giacomo Stucchi
I partiti che compongono la strana
maggioranza continuano a dare una pessima prova delle loro capacità di governo.
Dal dibattito, ormai davvero stucchevole e quanto mai inconcludente, sulla nuova
legge elettorale, alle fantomatiche misure sulla crescita, governo e maggioranza
sono impantanati in una situazione di perenne stallo dalla quale è sempre più
difficile venire fuori. Intanto, però, le scadenze autunnali si avvicinano e
quello che un tempo era un momento importante nella vita di tutti noi, ovvero il
rientro dalle vacanze e l'avvio del lavoro con nuovi progetti e aspettative, è
diventato per molti cittadini un cammino verso l'ignoto. Come se non bastasse, a
questa già difficile situazione, si aggiungono gli effetti negativi di alcuni
provvedimenti varati dal governo. La tanto decantata riforma del mercato del
lavoro varata a luglio, per esempio, che avrebbe dovuto favorire la
stabilizzazione dei precari e consentire l'ingresso nel mondo del lavoro per i
giovani, potrebbe invece già nelle prossime settimane (con le scadenze dei
contratti a tempo determinato per migliaia di lavoratori) creare una nuova
schiera di disoccupati. Considerato che pochissime aziende, in un momento di
grave incertezza economica qual è quello attuale, sono disposte a tramutare il
contratto a tempo in assunzione a tempo indeterminato. Per non parlare poi dei
titolari di partite IVA che devono cominciare a fare i conti con le nuove misure
restrittive varate dal governo. Grazie alla riforma del mercato del lavoro, e
salvo rare eccezioni, chi sino ad oggi ha lavorato con un unico committente
potrebbe adesso rischiare di perderlo. Ecco gli effetti perversi dei
provvedimenti varati da Palazzo Chigi. Il fatto è che le soluzioni adottate dal
governo, avallate da una maggioranza priva di iniziativa politica e di governo,
tradotte dal piano teorico a quello pratico producono risultati diametralmente
opposti alle aspettative. Così dopo il dramma degli esodati avremo adesso quello
dei nuovi disoccupati frutto della riforma Fornero. A scanso di equivoci è bene
chiarire che le nostre considerazioni non sono dettate né da cupo pessimismo,
non ci appartiene, né da faziosità politica. A parlare sono i dati economici che
dimostrano come, nonostante gli annunci di Monti e dei suoi ministri, che per
tutto il mese di agosto hanno profuso ottimismo a piene mani, la crisi e la
recessione sono ben lontani dalla loro conclusione o attenuazione. Un fatto
allarmante perché connesso anche alla persistenza di una strana maggioranza di
governo, incapace di guardare al di là dei propri interessi e quindi più incline
alla conservazione delle poltrone che non alla soluzione dei problemi del Paese.