Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

sabato, giugno 30, 2012

SPIRANO - 30/06/12 - FESTA LEGA NORD








giovedì, giugno 28, 2012

L'ENNESIMO NO DEI MERCATI ALLE RIFORME DEL GOVERNO MONTI

di Giacomo Stucchi

Sarebbe bastata la riforma del lavoro approvata dal Parlamento, sulla quale però prima ancora di votarla, da più parti (comprese quelle del ministero del Lavoro) si prevedeva già una significativa opera di manutenzione, per placare i mercati e calmierare lo spread? E' questa la domanda che i deputati che appoggiano il governo dei tecnici devono essersi posti alla Camera nel dare il loro via libero al testo della ministro Fornero. Ma la risposta è subito arrivata all'indomani del voto alla Camera ed è stato l'ennesimo no dei mercati alle riforme del governo Monti. A metà mattina infatti lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti si attestava a 477 punti, per un tasso del 6,27%. Una percentuale da far paura se si pensa alla quantità di titoli che, da qui alle prossime settimane, il nostro Tesoro dovrà ancora piazzare e che non potranno di certo essere collocati all'infinito con questi tassi di interesse insostenibili per qualsiasi Paese che non sia votato al suicidio. In altre parole, siamo più o meno messi come quell'imprenditore o commerciante che, avendo impegnato tutti i suoi capitali e beni patrimoniali per pagare i suoi debiti, adesso non ce la fa più. La similitudine può sembrare un pò cruda ma rende bene l'idea. Il fatto è che per sette mesi un'innaturale maggioranza coalizzatasi intorno al governo Monti, con la complicità delle più alte cariche istituzionali e di certa stampa, da sempre ostile al centrodestra, ha cercato di spacciare per oro colato ciò che poi, alla prova dei fatti, si è rivelato meno che del metallo di bronzo. Ovvero il fatto che sarebbe bastato solo un governo tecnico, ufficialmente sganciato dai partiti ma in pratica legato a filo doppio con alcuni di essi, per varare alcune riforme e dare la sensazione ai mercati di un cambiamento, e quindi convincerli della solidità della nostra economia. Non è così, non sono queste le riforme giuste! Bersani, Alfano e Casini, forse, solo adesso hanno cominciato a capire che la nostra economia e le pseudo riforme, che il governo dei tecnici ha peraltro varato sulla pelle dei cittadini, non possono da sole fare nulla contro un sistema, quello dell'Unione economica e monetaria, che così come è stato concepito non solo non funziona, ma ci sta portando alla deriva. Una situazione che la Lega Nord denuncia da tempo, proponendo rimedi a professori che non ascoltano! Secondo Confindustria i danni economici fin qui provocati dalla crisi sono equivalenti a quelli di un conflitto. A essere colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Paese, in particolare del Nord. Una metafora, quella del centro studi di Confindustria, che passa in rassegna le maggiori criticità del Paese da qui ai prossimi anni, che non ha bisogno di ulteriori commenti, se non per ribadire che Monti, e i partiti che lo sostengono, hanno fallito e non vogliono ammetterlo.

martedì, giugno 26, 2012

BERSANI E CASINI FINALMENTE ALLO SCOPERTO

di Giacomo Stucchi



Le dichiarazioni del segretario dell'Udc Pierferdinando Casini di apertura per un'alleanza strategica con il Pd la dicono lunga su quale sia il rischio che il Paese corre nell'immediato futuro se una sciagurata riedizione del centrosinistra dovesse eventualmente tornare a Palazzo Chigi: dall'incremento delle tasse a quello della spesa pubblica, dal totale abbandono di ogni politica riformista in senso federalista al ritorno in grande stile del più classico centralismo romano. Ma sbaglia chi ritenesse l'alleanza Bersani-Casini una notizia dell'ultima ora. Già da tempo, infatti, i due segretari hanno posto in essere un accordo organico che prima ha portato a disarcionare un governo legittimamente scelto dai cittadini, e poi all'insediamento di un altro esecutivo, composto da burocrati, tecnici e banchieri, messo lì grazie ad una manovra di Palazzo e interessato solo alla tutela di interessi e poteri forti. Un gioco sporco, che ha portato alla momentanea sospensione della democrazia in attesa di un ritorno "ufficiale" della sinistra al potere, magari con un nuovo governo Monti. Altro che emergenza economica e finanziaria che peraltro, dopo sette mesi del Professore nella stanza dei bottoni, è ancora tutta lì; la sinistra si è presa il potere e adesso, con la complicità di Casini, mira a tenerselo per molto altro tempo ancora. Ecco perché non ha sorpreso per niente l'uscita di Casini che anzi serve a far chiarezza nel quadro politico, dove di fatto prenderebbe corpo la coalizione statalista e della spesa pubblica, costituita da Pd e Udc e la sua intenzione di mettere le mani sul potere per i prossimi anni. Non sfugge a nessuno, e tanto meno a noi della Lega Nord, che una siffatta coalizione, con dentro i vecchi arnesi del centrosinistra e certi amministratori locali che hanno incrementato la spesa pubblica nei loro territori, ma coi soldi delle tasse pagate al nord, affosseranno definitivamente questo Paese, cercando ancora una volta di togliere le risorse alla sua parte più produttiva per redistribuirle senza criterio altrove. In questo quadro politico il ruolo del Carroccio diventa quanto mai dirimente per le sorti del nord e dei popoli della Padania. Il nostro Movimento, nato proprio per contrastare l'azione dei partiti statalisti e centralisti, la cui devastante azione di governo è stata già ampiamente sperimentata negli anni passati, ha quindi una grande responsabilità. In tal senso il Congresso federale della Lega Nord, in programma a Milano per il prossimo fine settimana, ha una duplice valenza: ridare slancio e nuova linfa vitale all'azione del nostro Movimento, ma anche fornire risposte concrete a tutti quei cittadini e imprese che dal governo Monti hanno avuto solo tasse e povertà.


domenica, giugno 24, 2012

ZOGNO - 24/06/12 - FESTA LEGA NORD E NOTTE BIANCA




sabato, giugno 23, 2012

TELGATE - 23/06/12 - Convegno su Imu e tasse locali c/o Banca di Credito Cooperativo




COLOGNO AL SERIO - 23/06/12 - Inaugurazione Parco Rocca, Centro Anziani, Museo Contadino e nuova sede Volontari






giovedì, giugno 21, 2012

PONTIROLO NUOVO - 21/06/12 - FESTA LEGA NORD






martedì, giugno 19, 2012

COME SCONGIURARE CHE TUTTO AFFONDI

di Giacomo Stucchi

Esiste il concreto rischio che la riforma del lavoro in discussione in Parlamento diventi solo una merce di scambio, una vittima sacrificale da offrire sull'altare delle pressanti richieste di rigore economico della Germania, ma anche di una maggiore considerazione da parte dei mercati. Non è però sacrificando alcuni dei diritti acquisiti dai lavoratori, o comprimendone altri, o ingessando il lavoro autonomo, che si faranno gli interessi di chi già ha un lavoro, e ovviamente vorrebbe tenerselo, o di chi invece il lavoro lo sta ancora cercando. La sensazione è che così come la riforma delle pensioni non è servita a calmierare né lo spread, né gli alti tassi di interesse che dobbiamo riconoscere agli investitori se vogliamo che gli stessi comprino i nostri Btp, allo stesso modo una riforma del lavoro, varata in tutta fretta e senza le opportune verifiche e accorgimenti, non placherà le speculazioni degli investitori finanziari, ma porterà solo problemi al nostro Paese. In realtà, ad essere riformato, dovrebbe essere il sistema di governance dell'Ue, se si vuole scongiurare il suo totale fallimento. Monti avrebbe dovuto impiegare tutte le sue energie nel tentativo di convincere la Merkel ad un allentamento delle politiche di rigore economico imposte agli Stati dell'Ue, e avrebbe fatto meglio a lasciare stare certe riforme interne, visto che sino ad oggi non ne ha azzeccata una. Dal numero degli esodati (un incredibile buco nero sulla definizione del quale, comunque vada, il governo ha ormai irrimediabilmente perso del tutto la faccia) all'Imu (un pasticcio tributario e legislativo che non ha precedenti e che comporta più problemi che vantaggi all'Amministrazione pubblica e al cittadino), i provvedimenti adottati dal governo dei tecnici hanno infatti provocato solo disagi sociali e recessione economica. Ecco perché la cosa migliore che a questo punto potrebbe accadere, se non le dimissioni del governo in carica, sarebbe che il Pdl mettesse fine a questa disastrosa esperienza del governo Monti per evitare che, dopo Imu e pensioni, sulla riforma del lavoro si combinino altri pasticci dai quali poi diventerà difficilissimo venirne fuori. Altro che miracolo fatto da Monti sulla credibilità del Paese, della quale parla il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, qui bisogna evitare che tutto affondi. E non certo per colpa dell'attuale legge elettorale che, sempre secondo il ministro Passera, avrebbe creato "coalizioni repellenti": un'affermazione grave che costituisce un insulto vero e proprio al voto che i cittadini hanno liberamente espresso in elezioni democratiche. Passera dimentica che, pur con tutti i suoi difetti, la legge elettorale in vigore ha permesso di esprimere dei governi democratici; al contrario di quello del quale lui stesso fa parte, insediatosi solo grazie ad una manovra di Palazzo. Piuttosto il ministro Passera, anziché avventurarsi in campi per lui inesplorati, spieghi ai cittadini come intende favorire la crescita e lo sviluppo dell'economia, visto che sino ad oggi le uniche cose che il suo governo ha saputo "sviluppare" sono state le tasse.

domenica, giugno 17, 2012

NIARDO - 17/06/12 - FESTA LEGA NORD







VERONA - 17/06/12 - NO IMU DAY









venerdì, giugno 15, 2012

STEZZANO - 15/06/12 - INAUGURAZIONE NOUVO ORATORIO